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Anche quest’anno è disponibile la Classifica Censis delle Università Italiane, che con le 64 graduatorie che la compongono e che spaziano dalla valutazione delle strutture disponibili alla valutazione dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione e dell’occupabilità, fino alla comunicazione 2.0 degli atenei, accompagna da anni le scelte degli studenti.
I grandi atenei statali: la classifica
Al vertice della classifica dei grandi atenei statali troviamo l’Università di Perugia che mantiene la sua posizione con un un punteggio complessivo di 93,3. La seguono l’Università di Salerno, che passa dall’ottavo al secondo posto con 91,8 punti e l’Università di Pavia che, con un punteggio pari a 91,2, scende in terza posizione a causa soprattutto della riduzione di tre punti dell’indicatore delle borse e altri servizi in favore degli studenti.
Come si classifica l’Università di Catania?
Scorrendo la classifica si arriva all’Unict, che chiude la classifica insieme all’Università di Chieti e Pescara che si trova al penultimo posto con 78,3 punti e a quella di Messina che con 76,5 punti è l’ultima nella classifica dei grandi atenei statali.
I dati relativi all’Università etnea rivelano che il punto di forza dell’ateneo sono la comunicazione e i servizi digitali, che raggiungono un punteggio di ben 92 punti, di un punto superiori alla classifica dello scorso anno, seguiti dagli 84 punti assegnati alle strutture. Anche il tasso di occupazione risulta maggiore rispetto all’anno precedente, infatti passa da 73 a 78 centesimi, seguito dai 74 punti assegnati alle borse di studio. Infine, i punteggi più bassi sono stati assegnati ai servizi (72 punti) e all’internalizzazione (71 punti).
Il commento del rettore dell’Università di Catania
“Non siamo preoccupati per questa lievissima flessione di iscritti – osserva il rettore Francesco Priolo -, che riguarda fisiologicamente tutte le università meridionali, anzi ci auguriamo che, con il significativo aumento di immatricolati che abbiamo avuto lo scorso anno, questo trend ci consentirà di superare nuovamente quella soglia in tempi brevi”.
Il rettore aggiunge inoltre: “Siamo quindi ottimisti sia perché gli indicatori del Censis ci danno in sensibile crescita rispetto allo scorso anno, sia perché i segnali provenienti dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, a seguito dell’attività di accreditamento della scorsa primavera, i cui esiti saranno resi noti nei prossimi giorni, sono ampiamente positivi.
Nelle scorse settimane, inoltre, importanti attestazioni sono giunte anche dai principali ‘ranking internazionali’, su vari indicatori diversificati, sia complessivi che settoriali, come la QS World University Rankings, il Center for World University Rankings, i Global Ranking of Academic Subjects, e dal recente rapporto AlmaLaurea, secondo cui quasi il 77% dei neolaureati sceglierebbe nuovamente l’Università di Catania per il proprio percorso universitario, un dato di gradimento in crescita di cinque punti rispetto all’anno precedente. Certamente, c’è sempre da lavorare per migliorarsi, ma l’Università di Catania ha ormai intrapreso un percorso virtuoso i cui frutti ormai cominciano ad essere tangibili e consolidati”.
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