Reso pubblico il XXIII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati condotto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Gli ultimi dati premiano l’Università degli Studi di Catania e rivelano una soddisfazione diffusa e crescente tra gli iscritti. Questo non è l’unico aspetto emerso: di seguito, i dati nel dettaglio.
Nuove iscrizioni e più soddisfazione: i dati
Il rapporto AlmaLaurea, che ha coinvolto nel 2020 ben 6.360 laureati dell’ateneo catanese, testimonia che il 69,1% di questi effettuerebbero una nuova iscrizione presso l’Università di Catania, optando per il corso già scelto. Si tratta di un dato in crescita: nel 2019, di fatto, la percentuale era del 65,1%. Il 7,5%, invece, cambierebbe il solo corso.
L’89,6% dei laureati, circa il 3% in più rispetto all’anno precedente, può dirsi soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. Ma per quali aspetti?
- l’87,2% dei laureati per il rapporto con il corpo docente (contro l’84,9% dell’anno precedente);
- l’82% per il carico di studio considerato adeguato rispetto alla durata del corso (contro il 77,7% registrato nel 2019);
Inoltre più studenti, il 71,6% di quest’anno contro il 67,3% del 2019, giudica le aule adeguate.
Studenti in corso e voto di laurea
I dati AlmaLaurea ci aiutano anche a ricostruire il profilo degli studenti dell’Università di Catania. Si esplicita che, in media, questi ottengono il titolo 26,4 anni: con precisione, 25 anni per i laureati di primo livello, 28,2 anni per i magistrali biennali e 27,3 anni per i magistrali a ciclo unico.
Un’altra nota positiva è rappresentata dall’analisi legata al numero di laureati in corso. Nel 2020 questi sono pari al 46% mentre nel 2019 raggiungevano appena il 41,3%. In particolare:
- il 41,8% tra i triennali;
- il 58,3% tra i magistrali biennali;
- il 41,9% tra i magistrali a ciclo unico.
Anche il voto medio di laurea migliora, passando dal 103,9 del 2019 all’attuale 104,3. In particolare:
- 101,8 per i laureati di primo livello;
- 109 per i magistrali biennali;
- 105,3 per i magistrali a ciclo unico.
Laureati dell’Università di Catania: la condizione occupazionale
L’indagine con al centro la loro condizione occupazionale ha coinvolto complessivamente 11.754 laureati dell’ateneo catanese.
Per quanto riguarda i laureati di primo livello (sono stati coinvolti 3.519 laureati), ad un anno dal titolo conseguito nel 2019, emerge un tasso di occupazione del 56,9%. Aumenta la retribuzione media, che passa da 1.083 euro a 1.109 euro mensili netti.
In riferimento ai laureati di secondo livello, ad un anno dalla laurea il tasso di occupazione è pari al 56,2% (58,9% tra i magistrali biennali e 52,8% tra i magistrali a ciclo unico). Si contano occupati con contratto a tempo indeterminato pari al 20,9% ma è in crescita il dato dei lavoratori part-time (37,8%). Anche in questo caso, aumenta la retribuzione media che raggiunge i 1.316 euro mensili netti (a fronte dei 1.183 euro emersi dall’ultimo report).
A cinque anni dalla laurea, infine, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2015 è pari al 79,7% (+1% sul dato 2019). In questo caso gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato passano dal 50% dello scorso anno all’attuale 49,2% ma aumentano comunque le retribuzioni: in media si percepiscono 1.460 euro mensili netti, più dei 1.379 nella precedente rilevazione.