La Sicilia è tra le regioni con percentuale più bassa di vaccini somministrati. I contagi sono ancora alti, ma si punta su Open Days e hub diffusi in tutta l'Isola per andare avanti.
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La situazione sanitaria in Sicilia continua a preoccupare abitanti e amministratori regionali e locali. La maggior parte delle regioni attendono la data del 26 aprile per godere delle prime riaperture, ma numero di contagi e vaccini a rilento raffreddano gli entusiasmi nell’Isola e spingono a maggiori cautele. La Sicilia, stando agli ultimi disponibili, è la quinta regione per numero di contagi giornalieri, ma è la penultima per percentuale di dosi di siero somministrate.
Gli ultimi dati, aggiornati alle 06:17 del 23 aprile, inseriscono la Sicilia al penultimo posto per percentuale di vaccini somministrati rispetto alle dosi ricevute. L’Isola ha ottenuto 1.532.295 dosi dall’inizio della campagna vaccinale, ma ne sono state inoculate solo il 78,7%, pari a 1.205.388. La media nazionale, invece, è di cinque punti superiore (83,9%). Vaccina meno della Sicilia solo la Calabria, ferma al 73,3%.
Sono diverse le spiegazioni che si potrebbero dare a questo ritardo. Pesa, innanzitutto, un certo scetticismo nell’efficacia dei vaccini, malgrado le numerose verifiche da parte dell’EMA. Solo una decina di giorni fa, il governatore della Regione, Nello Musumeci, constatava come in Sicilia si verifichino l’80% di rinunce al vaccino AstraZeneca. Bisogna poi aggiungere che alcuni anziani, a cui è rivolta in questo momento la campagna, potrebbero vivere in posti isolati, con scarsa capacità autonoma di informarsi e di prenotarsi.
A questa possibile causa sta provando a rimediare la Regione Siciliana con vaccinazioni aperte senza prenotazione durante il weekend. Il primo esperimento risale a una settimana fa ed è stato un successo. Dal 16 al 18 aprile si sono vaccinati con AstraZeneca oltre 26mila siciliani, rispetto ai circa 8mila dei tre giorni precedenti. L’iniziativa è stata replicata anche questa settimana, dal 22 al 25 aprile per gli over 60 sono disponibili vaccini senza prenotazione, con una procedura semplificata che coinvolge anche gli over 80.
La vaccinazione con l’iniziativa “Porte aperte AstraZeneca” ha accelerato la campagna per la popolazione di età superiore ai 60 anni. Allo stesso tempo, tuttavia, la Sicilia è rimasta indietro con le vaccinazioni per gli over 80. Un dato che potrebbe spiegare come mai la regione continui ad avere un numero di ricoverati ancora abbastanza alto.
Le infografiche pubblicate dal Sole24Ore, in cui viene riportato l’andamento delle vaccinazioni nelle regioni in base alle fasce d’età, evidenziano che la Sicilia è ultima per vaccinati over 80. Nell’Isola hanno completato il ciclo di vaccinazioni solo il 41,3% di chi ha tra 80 e 89 anni e complessivamente ha ricevuto almeno la prima dose solo il 62,7% degli anziani. Percentuale ancora più bassa (57%) per gli ultranovantenni. Cifre molto lontane da regioni come il Veneto, che col 94,2% di vaccinati con almeno la prima dose ha quasi completato il ciclo per questa categoria.
D’altro canto, la Sicilia ha somministrato almeno la prima dose al 25,5% degli over 60 e al 37,2% degli over 70. Numeri che nel primo caso la pongono tra le prime regioni in Italia e nel secondo al quart’ultimo posto, ma con una percentuale di vaccinati a ciclo completo tra le più alte (9,9%). Nonostante i numeri in aumento delle ultime settimane, è ancora presto per raccogliere gli effetti della campagna, e la Sicilia è ancora tra le regioni ad alto rischio contagi.
L’ultimo report della Fondazione Gimbe segnala per la Sicilia un leggero aumento dei casi positivi ogni 100mila abitanti, aumentati del 2% nel corso dell’ultima settimana. Numeri in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove la situazione sembrerebbe volgere verso un leggero ma progressivo miglioramento.
Al momento, l’Isola rimane in zona arancione e sembra che non ci siano possibilità di passare in zona gialla con il prossimo report. L’ultimo bollettino segnala altri 1.412 nuovi casi, il quinto incremento più alto registrato a livello nazionale. Inoltre, il numero di comuni in zona rossa rimane ancora molto alto. Palermo e provincia rimarranno in semi-lockdown fino al 28 aprile, così come diversi comuni in tutta la Sicilia, con recenti ingressi in zona rossa anche nel Catanese.
Con l’aumento delle vaccinazioni, anche la Sicilia spera di riportare contagi più bassi. Il secondo trimestre del 2021, infatti, dovrebbe segnare una consistente accelerata. L’obiettivo della campagna vaccinale è raggiungere le 500mila dosi giornaliere entro fine aprile in tutta Italia. Per farlo, il generale Figliuolo ha rivisto il criterio di distribuzione delle dosi, sulla base del principio “una testa, un vaccino“.
In Sicilia, il target è di 25.429 dosi giornaliere, corrispondenti a 178.002 dosi settimanali. Salvo ulteriori rallentamenti, si tratterebbe di un traguardo raggiungibile grazie alle nuove forniture. Negli ultimi giorni, in Sicilia sono state distribuite altre 25.100 dosi di AstraZeneca. A queste si aggiunge un carico di 1,5 milioni di dosi Pfizer che verranno presto distribuite alle regioni. Infine, da qualche giorno sono in fase di erogazione anche le prime 14.750 dosi del vaccino Johnson&Johnson, il primo siero che non ha bisogno di richiamo.
All’aumento delle dosi si accompagna anche una diffusione ancora più capillare degli hub vaccini. A partire da maggio, la campagna vaccinale coinvolgerà anche le farmacie. In questo modo, dosi verranno somministrate anche nei paesi più difficili da raggiungere. Alle farmacie si aggiungono ulteriori 17 hub per le vaccinazioni di massa, che si aggiungono ai 9 macro-centri attivi nei capoluoghi dell’Isola e ai 66 punti di somministrazione complessivi.
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