Attualità

25 aprile e 1 maggio: proclamato sciopero supermercati in Sicilia

31 dicembre 2020 supermercati aperti
Sciopero supermercati in Sicilia. A darne notizia le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil che in una nota hanno spiegato la motivazione delle chiusure.

Sciopero supermercati in Sicilia: annunciato uno sciopero dei lavori nel settore della grande distribuzione in Sicilia. Le prossime festività del 25 aprile e del 1 maggio potrebbero vedere chiusi i supermercati dell’Isola, secondo quanto proclamato da Monia Caiolo della Filcam Cgil, Mimma Calabro Fisascat Cisl e Marianna Flauto della Uiltucs Uil.

Sciopero supermercati in Sicilia: le motivazioni

I sindacati in questione avevano chiesto chiusure durante le festività, richieste evidentemente cadute nel vuoto e a cui ha fatto seguito la decisione di indire uno sciopero generale. Secondo quanto si legge nella comunicazione diramata dalle sigle sindacali.

“Avevamo scritto una nota indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci e al presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando nella quale avevamo richiesto, anche in considerazione dell’istituzione della zona rossa per numerosi Comuni siciliani, l’immediato intervento per disporre la chiusura delle attività commerciali per le prossime festività del 25 aprile e 1 maggio“.

La preoccupazione riguarda la salute dei lavoratori del settore, giacché i supermercati proprio durante le feste sono soliti luoghi di assembramento che in una situazione delicata come quella attuale potrebbero costituire un grave rischio.

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Eppure – si legge ancora nella nota –, nonostante il clima di incertezza e timore che la Sicilia sta vivendo proprio in queste ultime settimane, ancora una volta nulla è stato disposto in merito a quanto richiesto dalle scriventi che, pertanto, proclamano lo sciopero, per l’intero turno di lavoro, per i giorni del 25 aprile e 1 maggio, delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione organizzata siciliana. Soprattutto nelle zone rosse, supermercati e ipermercati continueranno a rimanere luoghi di assembramento, in particolare domenica e festivi, vanificando i benefici che dovrebbero derivare dalle restrizioni in atto”.