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Sicilia zona rossa da lunedì? Cosa potrebbe cambiare per l’Isola

sicilia zona rossa
Sicilia zona rossa: se l'Isola dovesse passare in una fascia di rischio maggiore, a quali cambiamenti andrebbe incontro? Ecco tutte le regole previste in area rossa.

Sicilia zona rossa da lunedì? Si attende il monitoraggio da parte del comitato tecnico – scientifico con impazienza. Si scoprirà nelle prossime ore, infatti, se la regione andrà a finire nella fascia di rischio più alta o, al contrario, permarrà, seppur con condizioni in bilico, in zona arancione per ancora un’altra settimana.

Nel frattempo, gli abitanti dell’Isola si preparano ad un possibile passaggio di zona, e alle conseguenti nuove restrizioni che ne deriveranno. Cosa dovrebbe accadere se la regione tornasse a tingersi di rosso, come già accaduto nel periodo compreso tra il 17 e il 31 gennaio scorsi? Quali misure verrebbero adottate?

Sicilia zona rossa: autocertificazione e semi-lockdown

Se il report prodotto dal CTS e l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza dovessero confermarlo, la Sicilia andrebbe a tingersi di rosso dal prossimo lunedì, 19 aprile. In zona rossa vige un semi-lockdown: come spiegato dal sito del Governo Italiano, infatti, “sono consentiti esclusivamente spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma)” e “il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione”.

“Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti, continua la pagina governativa,  “e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati”. Viene sospesa quasi del tutto, inoltre, la possibilità di fare attività motoria: “sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso”.

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L’attività motoria all’aperto, infatti, “è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale”, ricordando che “nell’area rossa è consentito svolgere l’attività sportiva esclusivamente nell’ambito del territorio del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri”, e che “sono sempre vietati gli assembramenti”.

Scuole, università e negozi

Come evidenziato dall’ultimo DPCM in vigore, in caso di Sicilia zona rossa, sarebbero regolarmente aperte le scuole a partire dai nidi fino alla prima media; dalla seconda media in poi, licei compresi, invece “le attività didattiche si svolgono esclusivamente in modalità a distanza”.

Nei riguardi degli Atenei presenti sul territorio siciliano, “le attività formative e curriculari si svolgono di norma a distanza”, ma “i singoli atenei, in ogni caso, possono individuare le attività didattiche o curriculari che potranno svolgersi in presenza” ricordando che però “tutte le attività eventualmente previste in presenza dovranno svolgersi nel rispetto dei protocolli, specificamente dedicati alle università”.

Per quanto riguarda i negozi, invece, “sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. […] Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie”.

Bar e ristoranti con cucina, infine, rimarranno aperti esclusivamente per l’asporto dalle 5 alle 22; quelli sprovvisti di cucina dovranno, invece, abbassare le saracinesche alle 18. Come spiegato dal sito governativo, però, “la consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti”.


Sicilia zona rossa? Oggi la decisione del Comitato tecnico scientifico