Visto l’andamento della curva epidemiologica, l’ipotesi Sicilia zona rossa sembra non essere più tanto lontana dalla realtà. Gli ultimi contagi che sono stati registrati hanno sicuramente aumentato il tasso di positività, portando più di mille contagi in tutta la Regione nel giro di 24 ore.
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Nonostante ci siano un numero stabile di guariti, i numeri rimangono sempre elevati tanto che Musumeci ha dichiarato già nei giorni scorsi di non poter escludere l’ingresso in zona rossa. Molti comuni, sparsi in tutta la regione, sono stati dichiarati zone rosse, compresa l’intera provincia di Palermo, dove si registra il numero di positivi più alto.
Se confermata quella che è al momento solo un’ipotesi, la zona rossa durerebbe due settimane e potrebbe già partire da lunedì 19 aprile. Tra qualche giorno arriverà maggiore chiarezza dal Governo nazionale, perché – come ogni venerdì – si valuterà l’andamento dei contagi delle varie regioni e verrà deciso anche il destino dell’Isola, le cui premesse non sono del tutto positive. Inoltre, di discuterà anche della possibile riapertura delle attività commerciali in zona gialla.
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Sull’ipotesi Sicilia zona rossa, in una conferenza stampa, il presidente della Regione Nello Musumeci ha sottolineato l’affollamento negli ospedali nella Provincia di Palermo e non solo: “Quello che mi preoccupa è la Sicilia. Quello che abbiamo registrato in provincia di Palermo vale anche per il resto dell’isola: abbiamo un Rt di 1,22, il massimo è 1,25. È facile pensare che se la soluzione del palermitano dovesse estendersi ad altre due o tre zone della Sicilia, saremo costretti a chiudere”.
Musumeci precisa ancora: “Il mio governo non vuole nascondere né i morti, né i guariti. Noi sappiamo essere falchi e colombe, ma in questo caso non vogliamo essere né l’uno e né l’altro: i siciliani devono sapere che al governo c’è gente per bene”.