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“In Sicilia si verificano circa l’80% di rinunce al vaccino AstraZeneca. Su 100 persone, 80 dicono di no”: a dichiararlo è il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci a Catania.
Sicilia, si teme per il vaccino AstraZeneca?
“È naturale – ha spiegato – che la condizione di allarme sia particolarmente elevata, ma abbiano il dovere di credere agli scienziati che dicono che è più pericoloso non vaccinarsi piuttosto che vaccinarsi”.
La campagna vaccinale è l’unica strada possibile secondo il Governatore siciliano: “Per poter uscire da questo tunnel e smetterla di dichiarare zone rosse c’è una sola soluzione: immunizzare la comunità siciliana, sottoporla a vaccino ed è quello di cui ci stiamo occupando”, ha dichiarato Musumeci.
Inchiesta dati sui positivi falsati
“Perché nascondervi che abbiamo subito un duro colpo in piena pandemia – afferma Musumeci a proposito dell’inchiesta sui dati Covid falsificati per evitare di entrare in zona rossa – nel momento in cui la struttura viene privata del suo conducente e dei collaboratori. Veramente era necessario tutto questo o si poteva avviare l’indagine senza bisogno di determinare la crisi della macchina chiamata a combattere ora dopo ora minuto dopo minuto la pandemia in Sicilia? Sono domande che mi pongo senza alcuno spirito polemico o critico ma ho il dovere di rispondere ai miei nipotini che mi chiedono perché. Il perché lo stabilirà la magistratura, ma perché così?”.
L’appello dei medici: “Accettate qualsiasi vaccino proposto”
Nel frattempo, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli ha lanciato un appello, invitando gli italiani ad accettare qualsiasi vaccino proposto perché occorre “avere fiducia nella scienza e affidarsi ai medici nella scelta del vaccino”. Secondo Anelli la profilassi “funziona ed è l’unica vera via per uscire dall’emergenza”.
A conferma di ciò anche i dati sulle vaccinazioni dei medici: “Grazie alla vaccinazione di tutti i medici – spiega Anelli – la mortalità nella nostra categoria si è abbattuta del 95%. Ogni mese registravamo tra 40 e 60 decessi. A marzo ce ne sono stati 10, nei 10 giorni di aprile soltanto 1”.