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La catanese Lucia Ayari ai Mondiali di Pugilato 2021: “È lo sport che ti sceglie”

lucia ayari
Sarà la catanese Lucia Elen Ayari a rappresentare gli Azzurri, nella categoria 51 kg, al Mondiale Youth di Pugilato 2021. Ecco la storia della giovane che ha raggiunto molti successi.

Sembrerebbe la storia di Billy Elliot, protagonista dell’omonimo film, ma con uno sviluppo inverso: stiamo parlando della catanese Lucia Ayari che, da giovanissima, ha appeso le scarpette da danza al chiodo per poi indossare i guantoni della Boxe. E adesso Lucia è diventata una stella dello sport.

Sarà proprio lei, Lucia Elen Ayari, classe 2003, a rappresentare gli Azzurri al Mondiale Youth di Pugilato 2021, che si svolgerà presso la Hala Legionow sports complex di Kielce in Polonia dal 10 al 24 aprile. Lucia ha appena 18 anni ma ha già tanti importanti traguardi alle spalle: l’argento nel 2018 agli Europei, il bronzo nel 2019, la conquista del torneo internazionale a Mosca, il conseguimento del nuovo titolo, da “youth”, con la vittoria al “Golden Girl” in Svezia.

Abbiamo intervistato Lucia Elen Ayari in occasione del suo ritiro in Russia, a Mosca, per conoscere la sua storia più da vicino. La giovane atleta infatti si trova nel training camp internazionale, e successivamente si recherà a Kielce, in Polonia, dove parteciperà ai mondiali di pugilato dilettantistico, nella categoria 51 kg.

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Lucia Ayari e l’incontro col mondo della Boxe

“Ho sempre fatto danza classica sin da quand’ero piccola, dai 6 anni fino alle medie – racconta Lucia . Ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della Boxe nel 2018 a soli 13 anni. Abitavo a Librino, che è un quartiere popolare, di quelli isolati come in tutte le città. Lì si trova la palestra dove ho fatto Zumba per diversi mesi. Mi piaceva, mi rallegrava ma poi il mio maestro mi ha vista.”

Ed è stato così che il Maestro della Boxing Team Catania Ring, Antonino Maccarrone, nella stessa struttura in cui Lucia si allena oggi, il Palanitta, ci ha visto lungo rivolgendole la frase, così di effetto e quasi surreale: Sai che tu hai proprio la faccia da pugile?”.

Dopo quest’incontro fortuito infatti, tra i due si è instaurato subito un legame profondo e di complicità: “Grazie al mio maestro Lucia è cambiata totalmente da ogni punto di vista.”

“Il pugilato ti sceglie”

Una disciplina, apparentemente molto fisica e tangibile, di cui invece Lucia ci spiega i retroscena emotivi, il lato profondo, che ha potuto constatare sulla propria pelle, con queste parole: “Diciamo che la Boxe ti fa rivivere le stesse cose che vivevi prima ma in maniera più intensa, mostri più attenzione verso le cose, quindi ti valorizza, acquisisci quella carica in più per migliorarti. Il pugilato ti sceglie innanzitutto. Non sceglie la persona più bella, non sceglie la persona più forte, sceglie la persona che ha un animo profondo, quella persona che riesce a migliorare ogni giorno anima e corpo.”

A nascere non è stata solo una nuova atleta, ma anche una nuova Lucia che ha saputo trasformare le vicende della propria vita, che l’hanno portata a crescere più in fretta delle sue coetanee, in punti di forza. La marcia in più rispetto alle altre ragazze non si riscontra solo nella vita di tutti i giorni, ma nell’approccio con la Boxe: “Io ho battuto ragazze di fiamme oro, che avevano delle medaglie, dei valori, dei punteggi e io non ero nessuno”.

“Quando tu arrivi ad un livello più alto devi aggiungere valore al tuo match per primeggiare. Il pugilato o lo domini o ti fai schiacciare perché non è facile da reggere”, spiega Lucia.

Essere atleta durante l’emergenza Covid

Il Covid ha rovinato tutti i piani – ci ha spiegato Lucia –  mi ricordo che ho iniziato la quarantena che avevo 16 anni e tra poco ne compio 18 e mi ha destabilizzato sia a livello personale che a livello pugilistico. Ha distrutto letteralmente lo sport, quindi mi sono dovuta allenare il triplo. Però non mi pesa perché sono orgogliosa, ho conseguito  dei match bellissimi, sono soddisfatta dei sacrifici che ho fatto.”

Lucia, conclude, definendosi una ragazza che non fantastica molto circa il futuro perché preferisce essere realista, ma si augura ugualmente: “Se andranno bene i Mondiali, vorrei entrare a far parte di un gruppo sportivo, polizia, finanza, carabinieri, qualsiasi esso sia e poi nel 2024 ci saranno le Olimpiadi, quindi beh… “

Ancora un esempio brillante di una combattente caparbia che non si lascia piegare da nessun evento, malgrado i sacrifici e i momenti di sconforto, facendo leva proprio sulla Boxe che definisce la propria batteria di ricarica, fonte inesauribile di energia.”