Cosa succede dopo il 6 aprile? Entra in vigore un nuovo DPCM, che non prevede un allentamento delle restrizioni. Ecco le possibili misure.
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Cosa succede dopo il 6 aprile? Sono tanti gli italiani che si domandano cosa accadrà dopo le festività pasquali. Tutta l’Italia sarà per tre giorni, il 3, 4 e 5 aprile, in zona rossa e dal 7 aprile dovrebbe entrare in vigore un nuovo decreto anti-covid, che dovrebbe dettare tutte le misure da adottare fino alla fine del mese di aprile.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che il nuovo decreto confermerà tutte le misure attuali e che non determinerà un allentamento delle restrizioni. L’unica eccezione dovrebbe essere rappresentata dalla scuola. Il Presidente ha, infatti, annunciato il ritorno in presenza per gli alunni dalla prima media in giù anche nelle zone rosse.
Tuttavia, il decreto non è stato ancora approvato e, di conseguenza, nulla è ancora certo. Se, da un lato, infatti, gli esperti sono convinti che non sia ancora il momento di pensare a riaperture, dall’altro molte categorie spingono per un allentamento delle misure almeno nelle zone in cui il numero dei contagi lo consentirà.
Ecco, quindi, le ipotesi su ciò che potrebbe accadere dopo Pasqua.
Una delle priorità annunciate dal Presidente Draghi riguarda proprio l’apertura delle scuole. Dopo Pasqua, infatti, riapriranno tutte le scuole fino alla prima media. 6 studenti su 10, dunque, torneranno in classe. Si tratta di più di 5 milioni di studenti (3,2 milioni a casa, 5,3 in presenza)
Anche in zona rossa, quindi, torneranno in aula gli alunni degli asili nidi, delle elementari e della prima media. Nelle aree con i contagi più elevati, invece, continuerà la Dad per gli studenti dalla seconda media in su.
Nel corso della conferenza stampa il Presidente del Consiglio ha comunicato che fino al 30 aprile non ci sarà nessuna zona gialla. L’orientamento è, quindi, quello di confermare le misure attualmente in vigore che prevedono solo zone rosse e arancioni.
Dovrebbero essere confermate, perciò, tutte le restrizioni attuali: la divisione dell’Italia in base al livello di rischio, il coprifuoco, le chiusure automatiche con un’incidenza di contagi elevata e il divieto di spostarsi tra le Regioni.
In base a quanto detto precedentemente, bar e ristoranti dovrebbero rimanere ancora chiusi con la sola possibilità di effettuare asporto e domicilio.
Al governo c’è, però, chi spinge per una riapertura almeno parziale, per l’orario di pranzo con chiusura anticipata alle 16. Si tratta di una proposta che, però, sembra non essere stata accettata.
Dal 7 aprile l’Italia dovrebbe essere, quindi, nuovamente suddivisa in zone in base alla gravità dei contagi. Di conseguenza, nelle regioni che si troveranno in zona rossa resteranno chiuse tutte le attività non essenziali, compresi barbieri e parucchieri.
In zona arancione, invece, riapriranno tutte le attività commerciali, anche quelle non essenziali. Parrucchieri, centri estetici, lavanderie, profumerie, negozi di abbigliamento e calzature dovrebbero, quindi, riaprire dopo Pasqua.
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