Stop al richiamo vaccinale per chi ha assunto illecitamente la prima dose. La Regione Siciliana ha deciso di usare il pugno di ferro contro coloro che hanno "saltato la fila".
Bloccata la somministrazione delle seconde dosi del vaccino per coloro i quali ne hanno beneficiato senza averne diritto. Secondo quanto riportato da La Repubblica, lo stop generale è arrivato dalla Regione Siciliana, dopo i primi provvedimenti presi contro due dirigenti dell’Asp di Ragusa, sospesi dal servizio per 30 giorni dopo gli accertamenti disposti dall’assessorato alla Salute.
Ieri l’assessorato regionale alla Salute ha scritto alle 17 aziende del servizio sanitario regionale e ai responsabili dei 36 centri di somministrazione per chiedere di verificare tutte le autocertificazioni e bloccare i richiami per gli eventuali furbetti. Chi non rientra nella categoria più a rischio, come il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, dovrà attendere il proprio turno per completare il ciclo.
Va precisato che il fermo potrebbe mettere a rischio l’immunità, giacché la prima e la seconda dose devono essere somministrate a distanza di 21 giorni, ma se questo intervallo si sposta, il rischio di non raggiungere un’adeguata risposta immunitaria aumenta. Tuttavia, le nuove dosi in arrivo verranno somministrate prima a chi ne ha necessità lasciando in secondo piano chi si è vaccinato “saltando la fila”.
Nella lettera inviata da Razza si chiede ai direttori generali e sanitari, nonché ai referenti aziendali delle vaccinazioni, di censire chi non era compreso tra le categorie indicate in una circolare del 12 gennaio scorso, cioè due settimane dopo il V-day del 21 dicembre.
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