Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio denominata “Catania più sicura”, introdotta nel luglio 2019, la polizia da tempo ha predisposto una specifica azione di repressione finalizzata all’eliminazione dello storico fenomeno dei parcheggiatori abusivi, presenti in diverse aree della città metropolitana. Pertanto, in diverse zone della città etnea, al fine di renderne più incisiva l’azione di contrasto, la Questura di Catania ha intensificato i controlli.
È stata realizzata una specifica “mappatura” con lo scopo di evidenziare le zone della città colpite dal fenomeno in questione, via via arricchitasi grazie alle segnalazioni dei cittadini, molte delle quali tramite l’applicazione “YouPol”.
È stata, così, evidenziata la presenza di parcheggiatori abusivi nelle seguenti vie e piazze:
- Via Beato Bernardo;
- Via Santa Maria La Grande;
- Via Pacini e via Coppola;
- Piazza Manganelli;
- Piazza Borsellino;
- Piazza Verga;
- Piazza Lanza;
- Piazza Turi Ferro;
- Piazza Currò;
- Piazza Federico di Svevia;
- Piazza Giovanni XXIII;
- Largo Paisiello.
In seconda battuta sono stati intensificati, con l’approssimarsi della stagione estiva, i controlli presso le principali zone balneari del Viale Kennedy e del Viale Ruggero di Lauria dove sono stati individuati e perseguiti i numerosi abusivi attirati dal grande flusso di persone che nei mesi estivi affollano gli stabilimenti balneari della città.
La prima fase di repressione è stata perciò quella di “colpire” i parcheggiatori abusivi in queste zone con le specifiche sanzioni amministrative pecuniarie che prevedono il pagamento di una somma di denaro variabile da euro 771 a euro 3.101 per chi compie l’esercizio abusivo di parcheggiatore. Questa prima fase tesa all’applicazione di sanzioni amministrative ha riguardato ben 344 persone nel periodo compreso fra il primo luglio 2019 ed il 31 dicembre 2020.
Ma non è bastato. È da rilevare che l’applicazione della sanzione amministrativa prevista dalla legge, in ogni caso, costituisce anche condizione necessaria per potere successivamente individuare le ipotesi di recidività, cioè di coloro i quali, pur sanzionati una prima volta, hanno reiterato il loro comportamento illecito.
L’avvio della seconda fase del progetto operativo elaborato dalla Questura, ha permesso di poter procedere, oltre alla denuncia penale, all’applicazione della più grave misura di prevenzione da parte del Questore del “D.A.S.P.O. Urbano”, più correttamente definito D.AC.U.R., ovvero Divieto di Accesso alle aree urbane. Tale misura ha la finalità di rafforzare il concetto di “sicurezza urbana”, intesa come bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, in relazione anche all’esigenza di garantire la libera accessibilità e fruibilità di determinati spazi e luoghi pubblici, inibendone l’accesso, invece, a quei soggetti la cui condotta possa costituire pericolo per la sicurezza urbana.
La violazione di quest’ultima misura prevede la denuncia penale alla Procura e la pena dell’arresto da sei mesi ad un anno. Infatti, dei 344 sanzionati, perché abusivi ai sensi del Codice della Strada, ben 25 sono stati sottoposti nel corso del tempo alla suddetta misura del D.A.C.U.R. da parte del Questore di Catania che quotidianamente segue il resoconto delle attività di contrasto in materia, deciso ad eliminare il fenomeno nella città metropolitana e liberare una volta per tutte lo storico fenomeno che caratterizza la città.
Passo successivo per i più incalliti è stata la proposta di Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza al Tribunale che, una volta irrogata, comporta una serie di prescrizioni e divieti tra cui quella di rincasare ad un certo orario, non uscire prima di altro orario, di frequentare pubblici esercizi o accompagnarsi a pregiudicati.
Ad oggi, i soggetti che violando il D.A.C.U.R. e la norma del Codice della Strada perché recidivi, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, sono numerosi e per diverse denunce sono già stati avviati i relativi procedimenti penali. Insomma in questo caso la sottoposizione ad un vero e proprio processo penale che, una volta definito, stante il fatto che la maggior parte dei responsabili che saranno condannati sono pregiudicati, significa condanna a pena detentiva.
Questa rappresenta la terza fase del progetto operativo che vede scendere in campo la Procura della Repubblica di Catania.
“In questo senso, è scattata la totale sinergia fra la Questura di Catania e la Procura Distrettuale della città etnea – spiegano dalla Questura -. Il Procuratore Distrettuale dr. Carmelo Zuccaro ha condiviso appieno la strategia di rendere coerente ed univoco il sistema repressivo degli illeciti penali connessi al fenomeno in argomento, dando coerenza e concretezza all’applicazione di misure sanzionatorie via via sempre crescenti nei riguardi dei soggetti responsabili, in base al grado di refrattarietà riscontrato negli stessi a non conformarsi alla legge, anzi, continuando ad infrangerla“.
Ed è così che la Procura della Repubblica ha emesso i primi 25 avvisi di conclusione delle indagini nei riguardi di altrettanti responsabili, come detto recidivi, notificati tutti nei giorni scorsi agli indagati dalla polizia di Stato. Essi dovranno rispondere dei reati previsti per la violazione del D.AC.U.R. e per la recidiva, nel biennio, di esercizio abusivo di attività non autorizzata e rischiano una condanna compresa tra 6 mesi e 1 anno, che per coloro che hanno precedenti penali in sospeso con la giustizia, potrebbe significare anche una pena più afflittiva.
Contemporaneamente, grazie alla meticolosa attività messa in atto dalla Questura unitamente alla Guardia di Finanza e alla Polizia Locale che hanno proceduto rispettivamente agli accertamenti reddituali ed alle numerose denunce di soggetti intenti ad esercitare l’attività di parcheggiatori abusivi, nell’ambito di una comune sinergica azione complessiva, è aumentato il numero dei parcheggiatori abusivi ai quali è stato revocato da parte dell’Inps il reddito di cittadinanza.
Il beneficio economico è stato ritirato a 15 parcheggiatori abusivi, per i quali scatta adesso anche una seconda denuncia penale per indebita percezione di erogazioni pubbliche e false dichiarazioni personali. La contestuale notifica del processo nei riguardi di questi primi 25 parcheggiatori abusivi (a cui a breve seguiranno altre) e le 15 revoche di reddito di cittadinanza, con relativa denuncia per indebita percezione, rappresentano la ulteriore evoluzione della lotta e del contrasto a tale odioso fenomeno, lotta che continuerà fino a sradicarlo completamente dal territorio catanese.
Nell’ottica dell’azione di contrasto che non si fermerà, anche ieri, sono stati sanzionati 3 soggetti rispettivamente nella zona di via Sant’Euplio, piazza Manganelli e via Casello (zona Pescheria).