Un recente monitoraggio della curva epidemiologica fa ben sperare per la regione Sicilia: “Qualche ora ancora e scopriremo se l’indice Rt, come appare dalla riduzione dei contagi in Sicilia, ci permetterà di condividere col governo centrale il possibile declassamento del rischio della regione”.
Sono queste le recenti dichiarazioni di Ruggero Razza, assessore regionale alla salute. Con il calo dei nuovi contagi, infatti, la Sicilia si avvia verso una fascia di rischio più moderata rispetto alla zona rossa in cui, nelle settimane scorse, è stata classificata.
Sicilia verso zona arancione: da quando?
L’assessore, facendo il punto della situazione epidemiologica siciliana, ha ricordato come la Sicilia si colloca al quinto posto, per quanto riguarda l’incidenza del virus ogni 10mila abitanti; al 12esimo posto per decessi e al settimo posto per tamponi molecolari eseguiti.
“Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa – continua l’assessore Razza – lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimana. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò 1.27”. È stata, dunque, una scelta pragmatica e funzionale, “non è stata politica”.
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