Università con lezioni e lauree in presenza, proroga dell'anno accademico e fondi del Recovery Plan. Tutte le news annunciate dal ministro Manfredi.
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Nel corso di un’intervista a Rai News 24, il ministro Gaetano Manfredi ha ripreso a tutto tondo il tema università, intervenendo sulla ripresa di lezioni, lauree e attività didattiche in presenza, fondi per atenei e ricerca nel Recovery Plan e atenei del Sud Italia.
“Mediamente il secondo semestre parte nella seconda metà di febbraio – ha esordito il ministro Manfredi -. Gli atenei riprenderanno con il modello che abbiamo adottato a settembre e che abbiamo poi dovuto interrompere per la seconda ondata, cioè una presenza in aula al 50% con una didattica mista“.
In seguito, il ministro è intervenuto sul tema trasporti, dichiarando che sarà necessario uno sforzo dalle regioni e il coordinamento con i Comitati Regionali Universitari. Per le lezioni, infine, la didattica blended consentirà anche ai fuorisede italiani e stranieri di seguire, privilegiando le matricole per la ripresa delle attività in aula.
“Per quanto riguarda esami e lauree, già dal 4 dicembre è possibile che avvengano in presenza e diversi atenei si sono già attivati in questo senso – ha dichiarato il ministro -. Io auspico ovviamente che si torni soprattutto per le lauree a farle tutte in presenza perché sono un momento simbolico non solo per gli studenti ma anche per le loro famiglie”.
Inoltre, il ministro Manfredi ha aperto alla possibilità di una proroga dell’anno accademico, ricordando, però, che l’anno scorso il numero di esami svolti è stato equivalente a quello degli anni precedenti. “In questo momento – prosegue – abbiamo molta attenzione per i nostri studenti. I dati ci dicono che l’anno scorso abbiamo avuto lo stesso numero di esami dell’anno precedente e che non ci sono stati ritardi. Ciononostante, se sarà necessario prolungheremo l’anno accademico che consentirà di laurearsi in ritardo senza iscriversi al nuovo anno accademico e pagare di nuovo le tasse”.
A proposito del futuro delle università, Manfredi è tornato a parlare del Recovery Plan, in discussione in questi giorni, e dei fondi stanziati per il suo Ministero. “Abbiamo più di tre miliardi per l’alta formazione: significa diritto allo studio, più dottorati di ricerca, didattica innovativa e una formazione più professionalizzante”, dichiara.
Sul capitolo ricerca, invece, “sono stati stanziati più di 10 miliardi, che affrontano sia la ricerca di base che mission oriented e tutti i temi di confronto con le imprese. Credo che sia un investimento molto importante, straordinario per il nostro Paese. Importante, però, fare di più. Partiamo da una base molto arretrata – continua -, l’Italia ha investito troppo poco in questi anni in università e ricerca, se ci saranno ulteriori miglioramenti sarà di certo un fattore molto positivo per il mondo accademico”.
Infine, Manfredi ha chiuso parlando degli investimenti nelle università del Sud: “C’è grande attenzione per gli atenei meridionali e delle aree interne, un altro grande patrimonio del nostro Paese. Dobbiamo sostenere le aree più deboli e dobbiamo essere consapevoli che la formazione dev’essere sempre di alta qualità. La nostra dimensione formativa è sempre europea, come quella della ricerca. Credo molto in un Sud e nelle aree interne che siano sostenute ma sempre guardando alla qualità e alla competitività del nostro Paese”.
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