L'invio delle cartelle esattoriali, previsto inizialmente per lunedì, è stato momentaneamente sospeso: tutti i dettagli.
In attesa di un pacchetto di misure che attutisca l’impatto dei 50 milioni di atti sospesi duranti la pandemia, il terzo Consiglio dei Ministri notturno ha indetto una mini-proroga dell’invio delle cartelle esattoriali a fine mese.
Di fatto, l’invio delle cartelle esattoriali, prima previsto per il prossimo lunedì, viene momentaneamente sospeso per altre due settimane: lo stop all’invio delle cartelle esattoriali e di altri atti fiscali è fissato fino al 31 gennaio.
Il provvedimento, inoltre, sposta alla stessa data ( dal 31 dicembre 2020), il termine finale di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non, sospesi dal decreto legge dello scorso marzo.
Slitta al 31 gennaio 2021 anche la scadenza della sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi, effettuati dall’agente della riscossione e dagli altri soggetti titolati, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza.
“Restano comunque acquisiti, per quanto attiene ai versamenti eventualmente eseguiti nello stesso periodo, – specifica Palazzo Chigi- gli interessi di mora, le sanzioni e le somme aggiuntive già corrisposti. Restano fermi gli accantonamenti effettuati e restano definitivamente acquisite e non sono rimborsate le somme accreditate nel suddetto periodo”.
“La crisi non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi ai nuovi aiuti ad hoc per lo sci e agli interventi cospicui per bar e ristoranti e su tutte le attività penalizzate dalle chiusure” ha garantito il ministro Francesco Boccia.
È infatti previsto, come misura cautelativa in vista di una possibile terza ondata, un nuovo Cdm subito dopo il via libera delle Camere al nuovo extradeficit: non tutte le risorse sarebbero da utilizzare subito per il decreto Ristori 5, una parte potrebbe essere tenuta come “mini-salvagente” per evitare di dover procedere con ulteriori richieste di scostamento in un quadro politico così incerto.
Le risorse verranno impiegate per un duplice scopo: per i nuovi ristori a fondo perduto per le attività colpite dalla crisi, con un meccanismo “perequativo” che dovrebbe misurare le perdite almeno su sei mesi e per coprire un nuovo pacchetto di misure per intervenire su “montagna di cartelle esattoriali in arrivo” come il viceministro all’Economia Antonio Misiani l’ha definita.
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