Il bonus cashback Natale ha suscitato le critiche di molti negozianti in tutta Italia. Così, moltissimi di loro hanno iniziato a fare sconti a chi paga in contanti per contrastare la nuova misura governativa.
Il programma cashback di Natale è giunto quasi al termine. Il 31 dicembre 2020 sarà, infatti, l’ultimo giorno utile per poter completare i 10 acquisti necessari per accedere ad un rimborso del 10% sulla spesa totale effettuata tramite carta a partire dallo scorso 8 dicembre.
Sin dall’inizio, però, il percorso del programma cashback non è stato agevole. Dopo la sua iniziale frenata dovuta a problemi tecnici, infatti, la nuova misura del governo ha ricevuto numerose critiche da parte dei negozianti di tutta Italia che hanno lamentato l’onerosità delle commissioni conseguenti ai pagamenti via POS.
E così, l’iniziativa promossa proprio in favore degli esercenti, è stata ostacolata dagli esercenti stessi. In tutta Italia, infatti, tanti negozianti hanno deciso di effettuare sconti soltanto ai clienti che utilizzavano i contanti. Si tratta di una pratica ormai diffusa e anche in Sicilia alcuni commercianti hanno iniziato a metterla in atto.
Gli obiettivi del piano cashback promosso dal governo sono principalmente due. Il primo è quello di limitare l’utilizzo dei contanti supportando, così, la lotta all’evasione fiscale. Il secondo obiettivo è, invece, proprio quello di supportare l’economia locale e tutte le attività commerciali provate dalla pandemia e da mesi di chiusure. Secondo molti commercianti, però, la misura del cashback non mira a tutelare la categoria ma, anzi, ne peggiora ulteriormente le condizioni.
Proprio per questo motivo è iniziata la “ribellione” dei negozianti. Sconti del 10%, 15% o 20% a chi paga in contanti sono ormai abitudine diffusa su tutto il territorio. Tanti acquirenti decidono, così, di rinunciare al cashback, preferendo lo sconto immediato da parte del commerciante.
Uno delle prime a lanciare l’iniziativa è stata la titolare di un salone di parrucchieria nel Padovano che al “Gazzettino” aveva dichiarato: “Il mio obiettivo non è disincentivare l’utilizzo di bancomat e carte di credito, che io stessa utilizzo. La mia è un’iniziativa che mira a sollevare il problema delle commissioni. Ogni transazione mi costa quasi un euro e mezzo. È una spesa che dovrei mettere in conto ai clienti ma finora non l’ho mai fatto perché di questi tempi non mi sembra giusto alzare i prezzi.“
Le testimonianze di questo genere sono tante e in tutto il Paese, anche in Sicilia.
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