Università con studenti iscritti a più corsi di laurea. La nuova proposta di legge permetterà agli studenti di seguire due percorsi allo stesso tempo, ecco cosa prevede.
Presto cadrà il divieto di iscriversi a due lauree contemporaneamente. Il testo base, infatti, è stato adottato alla Camera e adesso proseguirà il suo iter legislativo, per superare una norma antiquata e rimettere . La normativa vigente risale al lontano 1933, in epoca fascista, quando l’Italia proibì agli studenti di iscriversi allo stesso tempo a più corsi di laurea. Divieto che il relatore del provvedimento, Onorevole Alessandro Fusacchia, ha definito “completamente anacronistico” e che dunque dovrebbe a breve decadere.
La proposta dell’On. Fusacchia, approvata all’unanimità da tutte le forze di maggioranza e opposizione, prevede che ogni studente potrà iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea o laurea magistrale o a master, anche presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciali, sia italiani che esteri. Ciò varrà anche per gli atenei telematici.
Tuttavia, sarà necessario apportare alcune restrizioni per evitare abusi o interferenze con le regole interne ai singoli atenei. Ad esempio è stabilito il tetto massimo di due lauree e il divieto di potersi iscrivere alla stessa facoltà di due diversi atenei in contemporanea. Mentre resta aperta la questione sui corsi a numero chiuso, come lo sono attualmente Medicina e Architettura, oltre quei corsi di laurea per cui è prevista la frequenza obbligatoria.
Altro nodo da tenere in considerazione è la borsa di studio o sussidi vari. Come ci si dovrà comportare nel caso in cui si è iscritti a più atenei nello stesso momento? In caso di esenzione dal pagamento delle tasse universitarie per ragioni sia di merito che di reddito, questa verrà applicata in automatico ad entrambe le iscrizioni.
Per quanto attiene invece al caso dell’ottenimento della borsa di studio e di posto letto, il beneficio potrà essere applicato ad una sola iscrizione, a scelta dello studente.
Tre anni dopo dall’entrata in vigore della legge, il ministro in carica sarà tenuto a presentare una relazione in Parlamento circa il numero di studenti iscritti a due corsi di laurea, su eventuali abbandoni, fuori corso e sulla capacità dei laureati di trovare lavoro o di proseguire studi eccellenti per i ragazzi che conquistano due diplomi.
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