Stazioni piene di ragazzi con valigie, aeroporti affollati e metropolitane prese d’assalto: sono immagini che tutti ricordiamo, risalenti alla prima ondata di coronavirus. Immagini che alcuni temono si ripeteranno anche tra pochi giorni, quando moltissimi studenti universitari fuorisede torneranno a casa per le vacanze natalizie. La nuova ordinanza del presidente Musumeci impone, però, controlli obbligatori a chi rientra in Sicilia.
I commenti che in questi mesi sono stati rivolti agli studenti fuorisede non sono stati, di certo, clementi. In più casi sono stati considerati potenziali “untori” e principali responsabili dell’innalzamento della curva dei contagi al sud.
Negli ultimi giorni, in vista delle vacanze natalizie, i fuorisede sono tornati ad essere uno dei principali oggetti di discussione. Abbiamo chiesto, quindi, ad alcuni studenti universitari fuorisede come gestiranno questo rientro e come passeranno queste festività natalizie particolari.
Un Natale particolare
Il Natale che ci aspetta è sicuramente un Natale diverso da quello a cui siamo abituati. Un Natale nel quale dovremo abbandonare molte delle nostre tradizioni: dovremo rinunciare, infatti, alle rimpatriate in famiglia, alle giocate a carte e alla festa in piazza a capodanno.
Per i fuorisede il Natale è, di solito, il momento in cui riabbracciare i parenti dai quali si è stati lontani e passare del tempo con gli amici di sempre.
“Quest’anno sarà un po’ triste”, ci confessa Martina, studentessa di controllo e sicurezza degli alimenti a Reggio Emilia. “Sono abituata a grandi feste – racconta la studentessa- solitamente a Natale siamo circa cinquanta persone. Passarlo solo con 4-6 persone sarà molto strano ma ovviamente ci atterremo alle regole.”
Anche Alberto, studente di Economia e Legislazione di impresa a Milano, con un misto tra a amarezza e speranza, ci parla del suo Natale: “Solitamente, ritornare in Sicilia da Milano a Natale era per me un momento per stare con la famiglia e per rivedere tutti gli amici e i parenti. Quest’anno non sarà così. Ma comunque le passerò con la mia famiglia anche se non sarà al completo perché una parte sarà al nord e non potrà scendere. L’importante, comunque, è stare insieme e mangiare insieme, nella speranza che si torni presto alla normalità. “
C’è chi ha deciso di non tornare
Martina e Alberto hanno deciso di tornare a casa per Natale ma non tutti i fuorisede hanno preso questa decisione. Tra questi, Federico studente di Ingegneria a Milano e adesso in Erasmus in Svezia. “Tornare significherebbe sottopormi a 2 settimane di quarantena, dunque passare tutte le feste in casa, o fare un PCR privato, che qui costa circa 180€. In più in Svezia le restrizioni riguardanti il Covid sono molto blande e mi permettono di fare una vita simil-normale”, dichiara lo studente.
Federico, quindi, passerà le festività in un paese straniero e con studenti provenienti da ogni parte del mondo: “Passerò il Natale qui a Stoccolma, in Erasmus, con gli studenti internazionali che come me hanno deciso di rimanere.”
Sono tanti, gli studenti siciliani in Erasmus che hanno scelto di non tornare. Anche all’estero, però, Federico porterà una parte della sua terra per sentirsi a casa: “Saranno vacanze diverse, ma le passerò comunque preparando e mangiando scacciate in compagnia.”
La gestione dei rientri
È di pochi giorni fa l’ultima ordinanza del Presidente della regione Nello Musumeci, in cui si stabilisce che chiunque rientri in Sicilia debba essere in possesso dell’esito negativo del tampone molecolare rino-faringeo effettuato nelle ultime 48 ore. In mancanza di ciò, chi rientra può recarsi presso un drive-in appositamente dedicato per sottoporsi al tampone rapido antigenico oppure presso un laboratorio autorizzato e sottoporsi al tampone molecolare, a proprie spese.
Indicazioni chiare e un rientro controllato e in sicurezza sarà, quindi, ciò che dovrebbe attendere tutti i fuorisede che decideranno di fare ritorno in Sicilia.
È ciò che pensa anche Alberto: “Ritengo che il rientro nella seconda ondata sarà più controllato rispetto alla prima e che tutti gli studenti e i lavoratori, seguendo le indicazioni del Governo regionale, potranno rientrare dalla propria famiglia in sicurezza.”
“Ma – continua lo studente – in una prima fase non tutte le regioni hanno gestito il rientro in modo corretto. Secondo il mio parere, era necessario fare tamponi a tappeto a tutti coloro che rientravano ma non è stato così. Non tutti si sottoponevano alla procedura di controllo una volta tornati e so per certo che moltissime persone non hanno fatto il tampone al rientro. Molti di noi non sapevano come comportarsi essendo una situazione nuova e “anomala” per tutti.”
Lo studente, inoltre, fa luce su altre problematiche che gli studenti fuorisede hanno dovuto affrontare in questo periodo: “Per tornare a casa ho dovuto lasciare casa a Milano, non rinnovando il contratto, perché non ho trovato un accordo con il padrone di casa, il quale non mi ha abbassato il prezzo dell’affitto nonostante il periodo di difficoltà. So di molti studenti che sono tornati in Sicilia data l’interruzione della didattica in presenza ma hanno continuato a pagare la stessa somma per l’affitto della casa di Milano. Molti decidono di non lasciare casa perché trovare una sistemazione a Milano ad un prezzo ragionevole è molto complicato.”
Sembrerebbe, quindi, che i problemi già ben noti che gli studenti fuorisede devono affrontare siano stati esasperati da questa epidemia. Lo stato attuale, di emergenza sanitaria, ha comportato per molti studenti e per le loro famiglie l’impossibilità di sostenere le spese di tasse universitarie e affitti.
Il diritto di tornare a casa
Come precedentemente accennato, in questi giorni, ancora una volta, il dito viene puntato contro i fuorisede che decidono di rientrare a casa per le vacanze natalizie. Basta leggere i commenti sui social network per capire quante critiche i fuorisede subiscono ogni giorno. Vengono definiti “irresponsabili” e “irrispettosi” e sono spesso ritenuti responsabili degli aumenti dei contagi.
“Credo che noi giovani possiamo aver sbagliato durante la prima ondata dello scorso inverno, ma abbiamo imparato con il passare dei mesi a convivere con questo virus e le decisioni che prendiamo sono ponderate. Ognuno sui social è libero di sfogarsi come crede, additando chiunque voglia, ma ogni storia è personale e se un giovane ritiene opportuno rientrare, la sua decisione, nell’osservanza delle regole, va rispettata.”, sostiene Federico a proposito dell’argomento.
Anche Martina è della stessa idea: “Ritengo che si faccia di tutta l’erba tutta un fascio. Tantissimi studenti in questi mesi sono tornati a casa nel pieno rispetto delle regole e in sicurezza. Ovviamente ci sono state delle eccezioni ma non è giusto generalizzare.”
L’ondata di polemiche e di accuse contro i fuorisede è iniziata dalle immagini delle stazioni affollatissime di Milano. Come ricorda Alberto, che ha vissuto quei momenti in prima persona: “C’è stato quell’episodio del treno in partenza dalla stazione Garibaldi in cui sono partiti un sacco di fuorisede e da quell’immagine sono iniziate le migliaia di critiche sui social contro gli studenti e i lavoratori che si ammassavano per tornare al sud. Mi hanno proposto di partire in quei giorni e non ho accettato ma comprendo le ragioni di chi, invece, è salito su uno di quei treni affollatissimi. Era una situazione nuova per tutti e molti hanno agito d’istinto, adottando comportamenti irresponsabili. Molti genitori erano preoccupati e spingevano sul rientro dei figli. In un primo momento, quindi, sono stati il panico e la paura a spingere le decisioni di molti studenti.”
“In ogni caso – continua Alberto – rientrare a casa è un diritto di tutti e chi decide di tornare dai propri cari non è da biasimare o da condannare. Seguendo tutte le regole, attenendosi alle disposizioni e in tutta sicurezza ogni fuorisede ha il diritto di tornare a casa, che sia per le vacanze di natale o quando ne ha la necessità. È un periodo in cui ognuno di noi, non solo i fuorisede, deve stare attento e seguire comportamenti corretti. I comportamenti di ognuno di noi sono rilevanti ed ognuno è responsabile. Sono irresponsabili e senza rispetto coloro che non si attengono alle regole e continuano a vivere la propria vita come se non stesse succedendo nulla, non chi decide di ritornare a casa nel rispetto di tutte le regole.”