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Nuovo Dpcm Natale: le novità su ristoranti e negozi

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Nuovo Dpcm Natale: cosa cambia per ristoranti e negozi? Ecco i dettagli contenuti in bozza.

Che tipo di festività celebreranno gli italiani? La bozza del Nuovo Dpcm Natale fornisce tutte le risposte in merito. Tra le misure previste, spiccano quelle relative a ristoranti e bar: in attesa di ascoltare le parole del premier Giuseppe Conte, scopriamo insieme di cosa si tratta.

Nuovo Dpcm Natale: le regole per lo shopping

Secondo quanto emerso nel corso delle ultime ore, i negozi dovrebbero rimanere aperti fino alle ore 21:00, tranne nei giorni di Natale e di Santo Stefano.  Se ciò venisse confermato, gli italiani non dovrebbero necessariamente rinunciare allo shopping natalizio.

Nonostante questo, i centri commerciali dovrebbero rimanere chiusi nel weekend.

 “Fino al 6 gennaio 2021 – si legge nella bozza del Dpcm – l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21, nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole”.

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Nuovo Dpcm Natale: cosa cambia per i ristoranti

Non tutti scelgono di festeggiare il Natale in casa: molti preferiscono, di fatto, recarsi presso il proprio ristorante di fiducia o gustare i piatti tradizionali nel miglior locale della città. Ciò sarà possibile anche in questo dicembre?

La bozza del Nuovo Dpcm Natale non prevederebbe, di fatto, cambiamenti rispetto all’orario limitato dalle 5 alle 18 (relativo anche per i bar, le pasticcerie e altri locali di somministrazione cibi e bevande), già in vigore.

Dopo le ore 18 sarà, al contrario,  vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

Dunque, i ristoranti dovrebbero poter rimanere aperti anche il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania ma, di fatto, solo a pranzo.

Risulta necessario precisare anche che all’interno delle zone gialle il consumo al tavolo resta, comunque, consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.