Scienza e Salute

200mila malati di psoriasi in Sicilia: arrivano le consulenze online

Importante campagna di aiuto e sostegno per chi è affetto da psoriasi, una grave patologia cronica che colpisce la pelle. In Sicilia si stima che siano circa 200mila gli affetti da questa patologia, e grazie alla campagna Amgen oggi sarà possibile, anche durante la pandemia e con le attuali limitazioni, poter consultare un dermatologo specializzato.

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle con un forte impatto sulla vita del paziente, e a livello fisico e a livello psicologico. In Sicilia sono circa 200mila le persone affette da questa patologia, il 10% in forma moderata-severa, ma per tutti loro arriva una boccata d’ossigeno. Mercoledì 2 dicembre infatti chi è colpito da psoriasi, potrà entrare in contatto da remoto con un dermatologo siciliano, grazie al servizio di consulenza gratuito online “PsoPoint” (dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00).

Si tratta della seconda fase della campagna chiamata AmgenPsoriasi visibile – Impatto invisibile. Guardiamo oltre le apparenze”, promossa in accordo con le associazioni ADIPSO (Ass. Difesa degli Psoriasici), ADOI (Ass. Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani) e SIDeMaST (Soc. It. Dermatologia medica, chirurgica, estetica e Malattie Sessualmente Trasmesse).

I pazienti potranno prendere visione della lista dei dermatologi associati a SIDeMaST e ADOI sul sito internet impattoinvisibile.it. Una volta selezionato, lo specialista tramite video-consulenza online, risponderà a dubbi e domande da parte del paziente, potrà fornire informazioni adeguate sullo stato della malattia ed indicare eventuali percorsi terapeutici, oltre che consigliare, se necessario, di recarsi presso un Centro specializzato della propria regione.

La psoriasi è una malattia con un impatto molto gravoso sulla vita del paziente. Una larga percentuale dei quali dichiara di non essere in cura da un dermatologo poiché non ha più fiducia, o per altri motivi, e a peggiorare la situazione ci ha pensato anche la pandemia da Covid-19. “Il peso psicologico della psoriasi, con il bagaglio di ansia, depressione, stigma e isolamento sociale che si porta dietro, si ripercuote di frequente nel rapporto con il dermatologo, impedendo l’alleanza terapeutica che contribuisce a raggiungere i migliori risultati nella terapia – ha spiegato Mara Maccarone, presidente ADIPSO – inoltre molti non sono adeguatamente informati sulle possibili opzioni di trattamento a disposizione”.

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Esiste una grave disinformazione – ha dichiarato anche Giuseppe Micali, dermatologo e membro del Consiglio Direttivo SIDeMaST – molti psoriasici non seguono le terapie o le interrompono per diverse ragioni. Da qui, la necessità di aumentarne la conoscenza. Con questa iniziativa online si favorisce il contatto tra paziente e dermatologo, soprattutto per le persone più isolate come gli anziani“.

Bisogna sempre sottolineare che la cura della psoriasi è un percorso lungo, in cui un ruolo determinante lo gioca il centro specialistico dove decide di recarsi il paziente: “È piuttosto diffusa – ha spiegato Salvatore Curatolo, dermatologo associato ADOI -, è una malattia infiammatoria sistemica che ha un rilevante impatto sulla qualità di vita; il contatto da remoto il dermatologo può dare al paziente una serie di consigli, pareri e suggerimenti per migliorare la propria condizione di salute”.

Proprio sul sito internet dell’ente (impattoinvisibile.it) è possibile leggere le storie condivise dai diversi pazienti. Fra queste è stata premiata quella che più di altre ha saputo far emergere il vissuto psicologico, ispirando anche un romanzo grafico (graphic novel) firmato da Sergio Algozzino.

Maria Luce Vegna, Executive Medical Director Amgen, ha infine spiegato che: “Amgen Italia è impegnata da sempre nello sviluppo di innovazioni terapeutiche, ma i farmaci da soli non bastano in una patologia così complessa come la psoriasi è necessario porre particolare attenzione ai disagi emotivi quindi favorire un’adeguata relazione con il dermatologo di fiducia, rafforzandone il rapporto; ciò facilita un atteggiamento positivo per migliorare il percorso terapeutico”.