Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, torna a parlare del Natale. Sarà possibile spostarsi per rivedere i propri cari?
“Sullo spostamento tra regioni a Natale, ci stiamo lavorando ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse -. ha preannunciato Conte-. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc.
Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile. Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile. E con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando ad un protocollo comune europeo. Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo“.
E ancora, sul vaccino.
“Non c’è un orientamento per l’obbligo del vaccino, ma lo raccomandiamo – ha precisato il premier – . L’obbligo è scelta forte. Io lo farò senz’altro perché quando sarà ammesso sarà sicuro e testato. Sarà disponibile prima per le categorie vulnerabili ed esposte. Penso che il vaccino ci sarà da fine gennaio”.
Tra i punti trattati, anche le misure per sostenere diverse categorie e salvare l’economia.
“Abbiamo stanziato 2 miliardi aggiuntivi ed è previsto uno scostamento di 8 miliardi, sappiamo quanto vale il Natale. Abbiamo messo sul tavolo consistenti ristori -ha continuato il presidente- .Continueremo ad intervenire per i lavoratori rimasti fuori dal primo intervento, anche con dei decreti per le città turistiche. Dobbiamo intervenire per la cultura, lo spettacolo e il turismo e interverremo anche per partite IVA e autonomi. Lo scostamento che abbiamo chiesto è dedicato a loro”.
Infine, secondo quanto indicato dallo stesso Giuseppe Conte, il governo starebbe cercando di “dilatare gli orari dei negozi.
“Uno stato libero e democratico non può entrare nelle case e dire quante persone siedono a tavolo – ha concluso Conte- . Vogliamo ridurre la socialità ma consentire la tradizione a noi molto cara dei doni. In questo senso è controproducente limitare gli orari dei negozi”.