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Sicilia, bar e negozi vuoti: dopo le restrizioni calo del 39%

decreto ristori
Secondo una statistica stilata da Google cala la frequentazione di negozi e bar: per la Sicilia -39 %.

In seguito all’attuazione delle nuove norme di restrizioni previste dal DPCM, sono cambiate molte cose. La categoria più colpita risulta essere quella delle attività inserite nel “retail e tempo libero” ed includono bar, ristoranti, pizzerie, negozi, centri commerciali, musei, parchi e biblioteche. Dagli ultimi dati di Google, aggiornati al 6 novembre, emerge un calo sugli spostamenti del 40% rispetto al periodo pre-Covid su tutto lo Stivale.

A conferma di tali dati, le regioni che hanno avuto un trend negativo che si aggira a quello nazionale sono:  Puglia e Sicilia con un -39%, la Campania (-37%), Lazio (-32%), Toscana e Umbria (-30%), Basilicata (-29%), Molise e Veneto (-28%), Marche (-27%), Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Liguria (tutte a -26%), Sardegna (-24%). Ma ci sono anche regioni che hanno superato in negativo il trend nazionale, come la Calabria (-57%), Lombardia (-64%), il Piemonte (-61%), Valle D’Aosta (-75%) e Trentino Alto Adige (-49%). Le prime quattro stanno facendo i conti con misure più restrittive, perché dichiarate zone rosse.

Si è verificato un calo nazionale anche per quanto concerne la frequentazione di luoghi pubblici, come spiagge e parchi un calo nazionale, che è pari al -15%. Sotto la media nazionale è in calo solo in Calabria (-36%),  in Lombardia  e in Piemonte (-41%) e in Valle d’Aosta (-47%). Gli spostamenti per l’acquisto di generi alimentari e medicine sono diminuiti in media dell’8%. Il trasporto pubblico, infine, come la frequentazione delle stazioni o di autobus è scesa al 45%.