Sono giorni di apprensione per il governo Conte, che guarda con attenzione ai dati sui nuovi contagi. Fissata la data per stabilire cosa fare: se per allora non si avrà una decrescita dei contagi, allora sarà necessario probabilmente un nuovo confinamento nazionale.
Sarà nei prossimi giorni che si deciderà come intervenire e se ci sarà un lockdown totale in Italia.
Il governo Conte è attualmente in subbuglio fra chi, come i ministri Franceschini e Speranza, spingono per chiusure più importanti e chi invece come lo stesso premier invitano alla cautela e all’attesa, per vedere se l’ultimo Dpcm faccia effetto. “Non possiamo scardinare il meccanismo scientifico delle zone rosse, arancioni e gialle – sostiene Conte –. Dobbiamo aspettare gli effetti delle misure. Ci siamo dati un metodo scientifico e non possiamo metterlo in discussione sull’onda dell’emotività”.
L’attuale Dpcm divide le zone in fasce di rischio in base al rapporto fra numero di contagi e possibilità di assistenza sanitaria. Le nuove decisioni tuttavia non hanno messo a tacere le polemiche, soprattutto fra i presidenti di regione, che non sempre si sono trovati d’accordo con il livello di pericolosità stabilito dal governo. Ma l’obiettivo dell’esecutivo è quello di arrivare almeno al 15 novembre, dopo si deciderà il da farsi. Se la curva dei contagi non dovesse iniziare la sua discesa, allora, forse, sarà necessario un nuovo confinamento nazionale.
Il rischio è che se l’attuale trend dovesse mantenersi anche nei prossimi giorni, il sistema sanitario nazionale non potrebbe più reggere e sarebbe necessario la creazione a tempo record di nuovi ospedali Covid, anche da campo. È stato proprio il report dell’ultima settimana ad individuare la metà del mese di novembre come l’ultima scadenza utile per l’inizio della decrescita.
L’ultimo Dpcm è entrato in vigore da quasi una settimana, mentre le mascherine sono obbligatorie da diversi mesi. Gli esperti hanno così commentato l’attuale situazione: “La percentuale tra tamponi e positivi segna 17,2 %, in rialzo rispetto al 16,1% di ieri, ma in linea con quanto previsto dalle nostre curve da cui si attende un inizio di crescita più debole (ma sempre crescita) entro il 9 novembre. Dal 15 novembre ci potrebbe essere la vera decrescita laddove si verificassero gli effetti benefici degli ultimi Dpcm”. Già lo scorso 3 novembre era stato detto che: “i nuovi positivi continueranno a crescere fino al 6-8 novembre fino a valori compresi tra 37.000 e 44.100, con un valore mediano di circa 41.000, prima di iniziare una lenta discesa”.
Eppure la curva è in ascesa e non si può chiudere gli occhi di fronte all’attuale condizione del nostro Paese. Così gli esperti suggeriscono: “Per poter ottenere un più efficace appiattimento della curva globale dei contagi è assolutamente opportuno implementare nuove misure che possano sovrapporsi ai primi effetti positivi dei recenti provvedimenti”.
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