Concorso ordinario scuola: sono in molti, in queste ultime settimane, a chiedersi quali saranno le sorti del concorso ordinario scuola. I dubbi arrivano soprattutto da chi dovrà svolgere la prova al di fuori della propria regione, alla luce delle ultime restrizioni legate al Covid-19. Cosa succederà? Il concorso sarà avviato entro la fine dell’anno o bisognerà attendere il 2020?
A dispetto dell’epidemia, il concorso scuola straordinario straordinario è stato avviato e le prove riservate ai docenti con almeno tre anni di servizio stanno continuando a svolgersi. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha infatti insistito affinché questa opportunità per gli insegnanti del nostro Paese non sfumasse. Al momento, sembra che tutto proceda regolarmente, sebbene molti insegnanti positivi al virus o in quarantena non abbiano potuto svolgere la prova.
Concorso ordinario: quando?
Nonostante non ci siano ancora state comunicazioni di nessun genere, i docenti e i laureati che dovranno sostenere l’ordinario cominciano a dubitare. Con la fine di ottobre ci si sarebbe aspettati qualche comunicazione e, ad oggi, tutto tace. Tra chi spera che il concorso venga rimandato per questioni di sicurezza o altro e chi invece vuole sostenerlo a tutti i costi, certo è che tutti sono in attesa di conoscere una data. Le probabilità che il concorso si faccia entro la fine di quest’anno sembrano, tuttavia, abbassarsi sempre di più.
A seguito delle nuove restrizioni, soprattutto, sembra impossibile – o quantomeno rischioso – pensare a degli spostamenti di massa di docenti per recarsi nel luogo di svolgimento delle prove. Ricordiamo, infatti, che non tutti svolgeranno le prove nella propria regione d’appartenenza: la sede dipende sia dalla scelta del docente di una determinata regione, ma anche dalle cosiddette aggregazioni territoriali. Quest’ultime prevedono, infatti, che in una regione si svolgano contemporaneamente le prove di docenti provenienti da altre regioni.
La prima prova dovrebbe essere la preselettiva, che sicuramente verrà attivata per la maggior parte (se non per tutte) le regioni. Dopo questa prima prova, la cui data non si conosce ancora, ci saranno le successive prove. Si attendono, in questi giorni, comunicazioni da parte del Ministero dell’Istruzione e da parte della ministra Azzolina.