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Coronavirus, il Governo sul nuovo Dpcm: “No al coprifuoco per i locali, sì alle mascherine all’aperto”

La riunione del Consiglio dei ministri, forse anticipato a questa sera, passerà al vaglio il documento del nuovo Dpcm. Al momento, si escludono le misure più restrittive.

La discussione sulla proroga dello stato di emergenza potrebbe avere risvolti concreti già a partire da questa sera. L’ipotesi prevalente delle ultime ore propende per la convocazione, da parte del governo, del Consiglio dei ministri per domani sera, 6 ottobre, ma nulla esclude che la riunione venga anticipata nella serata di oggi. Oggetto della riunione sarà, appunto, la proroga dello stato di emergenza, al momento in scadenza il 15, e la firma delle nuove misure restrittive anti-Covid-19. Delle fonti provenienti da Palazzo Chigi lasciano trapelare che “non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco“.

Al momento, il governo sembrerebbe orientato verso la conferma di tutte le misure anti contagio finora vigenti, con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. Non si prevede nessuno stop alle attività produttive, che sarebbe da contemplare solo in caso di una futura riduzione agli orari di apertura di negozi e altre attività, ma al momento non si prevedono limitazioni del genere.

La durata del nuovo Dpcm dovrebbe essere di trenta giorni, secondo quanto dichiarato dal ministro della Salute Roberto Speranza durante un incontro con il ministro Francesco Boccia e con gli enti locali. In ogni caso, si giungerà al nuovo Dpcm solo dopo un confronto tra le Camere – previsto per domani – e un nuovo passaggio con i rappresentanti di Regioni, Comuni, Province. Si è orientati per una proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio, cui seguiranno, come nei mesi precedenti, aggiornamenti periodici dei Dpcm.

In caso di grave aumento dei contagi, il Governo potrebbe scegliere di adottare delle “chiusure selettive” e più rigide. “Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale“.

Al momento, si escludono nuovi lockdown, “ma per escluderli dobbiamo evitare i contagi. Proprio perché l’obiettivo è non dover tornare a nuovi lockdown, dobbiamo mettere un surplus di attenzione e rigore nel contenimento del virus“, ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a RaiNews24.

Sembrerebbe, invece, che la ripartenza delle scuole non abbia avuto ripercussioni sul numero di contagi, stando ai dati forniti dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a seguito di una tavola rotonda con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Comitato Tecnico Scientifico: “la scuola non ha avuto un impatto su aumento contagi se non residuale: nelle prime due settimane il personale docente contagiato è lo 0,047 per cento del totale, gli studenti lo 0,021 per cento, personale Ata 0,059%. I contagi nelle scuole sono casi sporadici e sono stati contratti per lo più fuori dalle scuole. È convinzione di tutti che serve molta più prudenza nella fasi che riguardano il pre e il post scuola“. “Restiamo molto prudenti ma al momento i dati sono positivi e questo ovviamente è confortante per tutti“.

Il virus sta tornando, ma noi siamo più forti, lo abbiamo già dimostrato – ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio -. E per questo motivo non dobbiamo abbassare la guardia. Usiamo le mascherine e rispettiamo tutte le norme anti Covid. Dimostriamo al mondo chi siamo. Anche perché grazie al senso civico e all’atteggiamento responsabile degli italiani abbiamo superato già una volta questa crisi sanitaria“.

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, ha dichiarato che verranno valutate eventuali “modifiche da fare anche alla luce delle evidenze di questi giorni, soprattutto sul trasporto pubblico locale“. Non si prevede una riduzione dei posti in autobus.

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