Ieri è stata inaugurata la statua in memoria di Sebastiano Tusa, archeologo siciliano e politico, rimasto coinvolto in un fatale incidente di volo il 10 marzo 2019 in Etiopia. L’opera dal titolo “Frammenti del tempio d’oro” è stata realizzata dall’artista Paola D’Amore ed è costituita da tre colonne in metallo, che al mattino vengono illuminate dai raggi del sole, dando vita ad un’interessante effetto ottico, in quanto le stesse colonne sembrano emanare riflessi color ramato. Inoltre, a fare da sfondo al monumento, c’è un fondale panneggiato alla greca curato dalla stilista Mira Tasic. Sarà esposta al Teatro Antico di Taormina, esattamente negli spazi della versura occidentale.
La scultura di Paola D’Amore rientra nell’ambito del Premio Tusa all’interno della manifestazione Nation Awards tenutasi gli scorsi giorni, il cui riconoscimento è stato assegnato a Massimo Osanna, già Direttore del Parco Archeologico di Pompei e da qualche settimana alla guida della Direzione dei Musei del Mibact. All’inaugurazione, insieme alla Direttrice del Parco Naxos Taormina, Gabriella Tigano, era presente Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare e moglie di Tusa.
L’autrice dell’opera ha commentato così: “Tusa ci ha lasciato un tesoro di insegnamenti e di scoperte le cui implicazioni devono ancora essere interamente disvelate. Per me, tra le tante cose che sono importanti e che hanno definito il milieu culturale in cui sono nate le opere che sto esponendo a Taormina, c’è la scoperta della relazione virtuosa tra la natura, l’umanità e l’arte. Una relazione che è stata presente nella storia culturale dell’Occidente, a partire dalle conseguenze bibliche del peccato originale e della maledizione per l’uomo di dover lottare per la sopravvivenza in una natura a lui ostile”.