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Test Medicina 2020: quando e come fare ricorso

Test di Medicina: fioccano le segnalazioni di irregolarità e si pensa già ai ricorsi. Ecco tutte le informazioni su come e quando fare ricorso al Tar.

Test Medicina 2020: il 3 settembre scorso, in tutta Italia, si è svolta la prova d’ammissione per gli aspiranti medici. A iscriversi alla prova sono stati 66.630 candidati, tuttavia c’è posto solamente per 13.072 studenti. Praticamente uno su cinque. A qualche giorno della prova, come ogni anno, stanno già arrivando segnalazioni di irregolarità a cui, quasi certamente, seguiranno dei ricorsi. Quest’anno, tra l’altro, la situazione si complica perché alle irregolarità più comuni se ne sono aggiunte altre.

Le principali irregolarità

La situazione si è complicata, infatti, a seguito delle misure di sicurezza messe a punto dal Miur per limitare il rischio di contagio, a causa del Coronavirus. A differenza degli altri anni, infatti, al fine di limitare gli spostamenti degli aspiranti medici, i candidati hanno sostenuto l’esame nella sede più vicina, a prescindere dall’ateneo indicato come prima preferenza di assegnazione. Tra le principali irregolarità segnalate quest’anno dagli studenti ci sono: disposizione non a norma delle postazioni; mancata schermatura delle aule; utilizzo dei cellulari; errori nei quesiti somministrati; e domande non inedite.


Test Medicina 2020, irregolarità a Catania: aumentano le segnalazioni


Come e quando presentare ricorso

Ci si aspetta così un grosso numero di ricorsi al Tar, molto più alto degli scorsi anni, a fronte dell’esclusione della graduatoria. Per  quanto riguarda le tempistiche, è possibile fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria o da eventuali scorrimenti. Il che consentirà, una volta accolta l’istanza cautelare, l’iscrizione con riserva e la possibilità di frequentare i corsi in attesa dell’esito della domanda di merito.

Per fare ricorso al Tar contro il test di Medicina, le figure di riferimento sono avvocati specializzati in diritto amministrativo e in pratiche di ricorsi. Consulcesi, che a già denunciato diverse irregolarità, ad esempio, mette i propri legali a disposizione degli aspiranti camici bianchi ingiustamente rimasti fuori. Di base, ricordiamo che esistono tre tipologie diverse di ricorso:

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  • Ricorso individuale: questa procedura è probabilmente la più onerosa perché richiede l’assunzione di un avvocato che risolva il vostro caso singolo e contesti l’irregolarità eventualmente avvenuta nei vostri confronti inviando la richiesta al Miur.
  • Ricorso collettivo locale: questa procedura coinvolge necessariamente più studenti, che si ritengono vittime di irregolarità simili avvenute nell’ambito della stessa università. Il costo è variabile proprio in relazione al numero di studenti che partecipano al ricorso.
  • Ricorso nazionale: questa procedura è la più economica perché costa circa 10 euro, ma riguarda esclusivamente delle irregolarità generali avvenute durante il test d’ingresso in varie università a livello nazionale, quindi prescinde dal caso singolo dello studente x.