Nessun grande stilista come Dolce&Gabbana ha mai messo la Sicilia al centro del lavoro, impegnandosi a valorizzarne le peculiaritร e al contempo traendone ispirazione per le proprie creazioni artistiche. Il brand internazionale fa mostra del proprio legame con l’isola, facendo sfoggio della sicilianitร in tutto il mondo.
Dopo la collezione presentata nella sfilata “Alta Moda” nel 2012 a Taormina e gli scatti realizzati per le strade di Palermo nel 2017, quest’anno Domenico Dolce e Stefano Gabbano tornano con un ambizioso progetto volto alla valorizzazione della Sicilia, questa volta affiancati da Giuseppe Tornatore e Nicola Fiasconaroย nella produzione del film “Devotion”.
Nello Musumeci dichiara di aver compiuto “la scelta piรน naturale” destinando un fondo regionale di 600 mila euro al progetto della maison italiana, “perchรฉ Dolce e Gabbana sono da sempre i migliori ambasciatori della nostra Isola nel mondo. Li ringrazio per quanto hanno fatto e per quello che faranno per aiutarci a fare della Sicilia la tappa preferita nel Mediterraneo”.ย
La scelta del Governo, perรฒ, non รจ stata ben accolta da tutti; non poche sono state le forti polemiche nei confronti del Governo Musumeci che, se da un canto ha scelto di investire 579.500 euro (come indicato nel documento emesso dall’Assessorato Regionale)ย in una redditizia iniziativa promozionale utile sia per la promozione della Sicilia al livello internazionale che per favorirne le ripresa economica, soprattutto dopo la batosta assestata dal Coronavirus, dall’altro ha preferito destinare del denaro pubblico al progetto di una azienda privata, magari lasciando insolute problematiche piรน urgenti con una improvvisa e insolita – almeno in questo caso – velocizzazione della burocrazia.
“Devotion“, secondo alcuni un semplice “spottone”, รจ stato proiettato in anteprima il 18 luglio a Taormina e disponibile al pubblico fino al 16 agosto scorso, si propone di valorizzare tutti gli aspetti unici della Sicilia, dal folklore alle sfumature enogastronomiche (ecco chiaro il contributo di Fiasconaro).