Il caldo torrido, che negli ultimi giorni si è abbattuto sull’Isola, sta complicando notevolmente la situazione degli incendi in Sicilia, flagellata dalle fiamme un po’ ovunque. Le alte temperature, tuttavia, non sarebbero l’unico responsabile di queste calamità, sulle quali si snodano ipotesi di atti dolosi. A bruciare nella notte è stato anche Monte Gorna, a Trecastagni (CT), dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti per placare un vasto rogo, costringendo anche all’evacuazione precauzionale di alcune abitazioni.
L’incendio della scorsa notte, probabilmente di origine dolosa, ha tenuto impegnate le squadre dei Vigili del Fuoco in contrada Ronzini e via delle Acacie, dove le fiamme hanno messo a rischio le abitazioni. Sul posto sono intervenute tre squadre dei VVF, dal Distaccamento di Acireale, dal Distaccamento Nord e dal Distaccamento dei VVF volontari di Linguaglossa. Inoltre, sono intervenute anche due squadre di forestali, i Carabinieri e il 118.
Incendi in Sicilia: l’Isola ostaggio delle fiamme
Quello di Trecastagni, tuttavia, non è l’unico incendio che, nelle ultime ore, sta tenendo impegnati i Vigili del Fuoco siciliani. A Noto un vasto rogo continua a divampare da ieri, minacciando anche la zona barocca della città. Da un primo bilancio, inoltre, diverse abitazioni sarebbero state lambite dalle fiamme, con conseguenti famiglie sfollate.
Vasto rogo anche a Monreale, dove neanche l’intervento dei Canadair è riuscito a domare le fiamme. Vittima dell’intento doloso anche una parte dell‘Oasi del Simeto. Qui, nella giornata di ieri, un violento rogo, di origine dolosa e alimentato dal vento, ha tenuto occupate per diverse ore le squadre del Corpo Forestale, richiedendo anche l’impiego di Falco 8, un elicottero collaudato già durante gli incendi di Aci Castello.
Due giorni fa, infine, un incendio di vaste proporzioni ha distrutto ettari di vegetazione in zona Avola Antica, fino a lambire le abitazioni del quartiere collinare. Il rogo ha interessato l’area di cava Giordano, cava Pisciarello, la zona dei residence, il costone al di sotto del convento della Madonna delle Grazie e parte della riserva di Cavagrande del Cassibile.