Scuola: settembre, così apparentemente lontano, è in realtà quasi alle porte. Tale mese trascinerà con sé come sempre l’inizio delle lezioni ma nulla apparirà definitivamente certo come negli scorsi anni. Alunni, genitori ed insegnanti si interrogano sull’aspetto che la scuola italiana assumerà dopo l’emergenza sanitaria.
La didattica digitale verrà completamente accantonata? Orari e strumenti rimarranno immutati? Tali punti vengono chiariti dalle linee guida pubblicate recentemente dal Ministero dell’Istruzione.
La didattica digitale integrata
Secondo quanto indicato all’interno del documento, la didattica digitale integrata, intesa come metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento, sarà rivolta a tutti gli studenti della scuola secondaria di II grado, come modalità didattica complementare che integra la tradizionale esperienza di scuola in presenza.
Tuttavia, in caso di nuovo lockdown, essa verrà nuovamente applicata agli alunni di tutti i gradi di scuola, secondo le indicazioni impartite nello stesso testo.
Gli orari delle lezioni
Nel corso della giornata scolastica gli alunni dovranno essere coinvolti sia in attività in modalità sincrona che asincrona.
Secondo quanto previsto dal documento del Ministero, nel caso di attività digitale complementare a quella in presenza, il gruppo di alunni coinvolto rispetterà (salvo particolari esigenze) l’orario di lavoro di quello previsto per la presenza in classe.
Non si esclude del tutto una nuova condizione di emergenza. In tal caso le lezioni (in modalità sincrona) dovranno raggiungere un monte ore minimo che varierebbe a seconda del grado della scuola:
- almeno 10 ore settimanali per le classi prime della primaria;
- almeno 15 per le scuole del primo ciclo (primarie, tranne le classi prime, e secondarie di primo grado);
- almeno 20 per il secondo grado.