Questa mattina si è tenuto un flash mob a Messina per la realizzazione del Ponte sullo Stretto: si riaccendono le polemiche sulla realizzazione dell'opera che collegherebbe la Sicilia al resto del Paese.
Questa mattina un centinaio di persone si sono riunite a Messina per sostenere l’incompiuta mai costruita, il Ponte sullo Stretto. La polemica sulla sua storica non realizzazione è cominciata lo scorso giugno, quando l’Ue ha sbloccato dei fondi da investire nella realizzazione delle infrastrutture e vie di comunicazione. Ma per Conte non è mai stata una priorità e ciò ha destato la rabbia di Musumeci che aveva subito replicato. Per un paio di settimane la questione spinosa è caduta nel dimenticatoio, ma con il flash mob di questa mattina si è riacceso il riflettore.
La manifestazione è stata supportata da vari gruppi politici che hanno presenziato, tra i quali i sindacati Cisl e Uil, Forza Italia, Sicilia futura – Italia Viva, Ora – Sicilia al centro, Vox Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Cittadinanzattiva, Movimento cristiano lavoratori, Confcommercio, Lega e Fdi. Tutti i manifestanti indossavano magliette con la scritta ‘Cittadini, non sudditi”. Inoltre è stata consegnata una lettera in Prefettura una lettera destinata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, ai presidenti delle Camere e ai governatori delle regioni meridionali con la speranza di poter arrivare ad una soluzione concreta, che si accenna da settant’anni.
Era presente anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che ha commentato così la sua posizione chiara e netta sulla vicenda, ritenendo che il Ponte sullo Stretto sia un’opera principale: “Siamo oggi tutti uniti per il ponte che presuppone anche la realizzazione di una serie di infrastrutture indispensabili. Quindi si deve partire dall’opera principale per poi realizzare tutte le altre“.
Ma mentre a Messina si manifestava per un ponte mai costruito, dalla parte opposta della Sicilia si festeggiava per un ponte ricostruito: oggi infatti è stato riconsegnato dopo 5 anni di lavoro il viadotto Himera, bratella di collegamento della A19 che collega Palermo con Catania. Questa mattina si sono dati appuntamento sul ponte, dove cinque anni fa un pilone aveva ceduto determinando così la chiusura temporanea al traffico, il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, il vice ministro Giancarlo Cancelleri, l’Anas e alcuni deputati regionali del Movimento cinque stelle.
Il Ministro delle Infrastrutture ha commentato così la situazione delle infrastrutture del sud: “Ho già chiesto al nostro Ministero di avviare una valutazione preliminare sull’impatto trasportistico alla luce di tutti gli investimenti che abbiamo intenzione di fare, sia in Sicilia che in Calabria. Per capire quale e quanto miglioramento potrebbe dare un eventuale avvio della costruzione del ponte. Ovviamente, poi, dovrà essere sottoposto ad uno studio di fattibilità perché tutto quello che ereditiamo dal passato può essere in parte riutilizzato, ma non può essere più compatibile con alcune delle norme che nel frattempo sono arrivate. C’è tutto un tema ambientale.“
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