La situazione di Lampedusa e la sicurezza sanitaria dopo gli sbarchi dello scorso fine settimana sono ancora un nodo da risolvere e il Presidente della Regione Musumeci inizia a spazientirsi: il Viminale dovrebbe almeno "spiegare quale strategia intende adottare per garantire la sicurezza dei siciliani".
Dopo i 18 sbarchi susseguitisi in 24 ore, continuano gli arrivi a Lampedusa, così come continuano le polemiche sul dichiarare o meno lo stato d’emergenza per l’Isola, la cui situazione mette in agitazione il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza nonché il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello.
Questa volta, Musumeci si erge contro il Viminale, di cui mette in dubbio l’operato e l’interesse a garantire la sicurezza in Sicilia. “Apprendo che il ministro dell’Interno Lamorgese, dopo il nostro sopralluogo di ieri, sarebbe stata costretta a telefonare al sindaco di Lampedusa per rassicurarlo. Mi fa piacere perché evidentemente ritiene, come in effetti è, di essere dalla parte del torto. Ma dovrebbe anche spiegare quale strategia intende adottare per garantire la sicurezza dei siciliani“.
Nodo centrale dell’invettiva sono le precauzioni necessarie per il mantenimento della situazione di sicurezza sanitaria: “Noi ieri abbiamo mandato su quell’isola – spiega infatti il Presidente – test sierologici e tamponi e domani imbarcheremo sempre verso le Pelagie una macchina per processare i tamponi in 20 minuti. A proposito, ci dica il ministro se sono stati utilizzati i tamponi prima di trasferire i migranti da una parte all’altra della Sicilia. Se così non fosse sarebbe grave. E ancora non mi è chiaro: il governo Conte delibera o no lo stato di emergenza per Lampedusa, come chiesto dal Comune e dalla Regione? Ed ancora, possiamo finalmente conoscere quale protocollo il ministro dell’Interno ritiene debba essere seguito per tutelare migranti e cittadini? Ad esempio: domattina arriverà una nave a Pozzallo, con 60 migranti. Chi farà i tamponi? Dove faranno la quarantena? Il silenzio di Roma con chi ha la responsabilità costituzionale di tutelare la salute dei siciliani è diventato insopportabile e viola il principio di leale collaborazione cui anche il premier Conte dice di uniformarsi. O si concorda – sul piano sanitario – ogni azione con la Regione o non siamo più disponibili ad essere chiamati solo a supplire le gravi omissioni del governo centrale. Si diano una regolata!” conclude.
La risposta del Viminale non tarda ad arrivare: già da domani il Ministero dell’Interno – unitamente a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti – avvierà una procedura d’urgenza per individuare celermente una seconda nave da destinare come struttura per lo svolgimento del periodo di quarantena a cui dovranno sottoporsi tutti i migranti sbarcati in Sicilia. Rafforzati i controlli nelle strutture per garantire l’isolamento dei migranti.
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