Per la prima volta le mascherine chirurgiche “di tipo II” a scopo sanitario testate e validate dall’Anti-Covid Lab, il laboratorio per la verifica delle qualità funzionali di tessuti destinati alla realizzazione di DPI per la prevenzione del contagio nell’emergenza Covid-19, promosso dall’Università di Catania e dai Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (LNS- INFN), hanno ottenuto l’autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a essere prodotte, commercializzate e utilizzate. Si tratta delle mascherine “RO.GA.”, azienda della provincia di Enna specializzata anche nella realizzazione di prodotti sanitari, e “NTET” con sede a Belpasso, che ha ottenuto il marchio CE per i prodotti testati nello stesso laboratorio.
Nelle scorse settimane, infatti, le due aziende si erano rivolte all’Anti-Covid Lab per la valutazione del prodotto, che include l’analisi della traspirabilità (pressione differenziale) e della capacità batterio filtrante (BFE) in combinazione con l’analisi del carico biologico (bioburden), in accordo con la norma UNI14683. Le analisi effettuate dal Laboratorio hanno certificato una capacità batterio filtrante superiore al 98%. Le relazioni tecnico-scientifiche redatte dall’Anti-Covid Lab sono state poi inviate all’ISS per il rilascio dell’autorizzazione alla produzione, commercializzazione e utilizzo. RO.GA. e NTET sono le prime aziende siciliane ad ottenere, rispettivamente, la certificazione da ISS ed il marchio CE grazie al lavoro svolto nell’Anti-Covid Lab dell’Università di Catania.
“Siamo tutti estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti a fronte del grande lavoro fatto. In questa fase emergenziale l’Università di Catania ha saputo fare sistema, dare il meglio di sé e offrire un grande servizio alla società, integrando ricerca, trasferimento tecnologico e terza missione. Le strutture del Bio-nanotech Research and Innovation Tower (BRIT) hanno reso possibile la realizzazione dell’Anti-Covid Lab in tempi rapidi”, hanno dichiarato il delegato del rettore alla Ricerca e responsabile del progetto Anti-Covid Lab Salvatore Baglio e i delegati del rettore al Trasferimento tecnologico Filippo Caraci e Antonio Terrasi.
“A questo risultato – ha poi commentato il dirigente di ricerca dei LNS Giacomo Cuttone – si è arrivati anche grazie alle conoscenze e gli sviluppi tecnologici che i Laboratori Nazionali del Sud hanno portato avanti nel campo delle tecnologie con fluidi ad alta pressione sviluppati nell’ambito dei progetti KM3NET e IDMAR”. Come da accordi con il laboratorio, le aziende effettueranno nelle prossime settimane la donazione delle mascherine chirurgiche all’Ateneo catanese e ai LNS.
“L’autorizzazione dell’ISS per le mascherine tipo II – aggiunge Lillo Colaleo, direttore generale di RO.GA. srl – è sicuramente motivo di orgoglio. Non solo siamo molto soddisfatti del supporto ricevuto dall’Anti-Covid-Lab, ma riteniamo anche che la collaborazione con Università di Catania e LNS-INFN siano la controprova di come anche al Sud, e in Sicilia in particolare, sia possibile raggiungere risultati di eccellenza e ad alto impatto sociale. Questo progetto, infatti, nasce nell’alveo di una proficua collaborazione tra pubblico e privato, in quanto rientrante pure nella progettazione Invitalia promossa dal Governo, ed arriva a risultato grazie alla sinergia di intelligenze private, come RO.GA. srl, da tempo azienda di livello nazionale nel proprio settore, e pubbliche. Speriamo che questo tipo di approccio possa continuare anche in seguito e portare a ulteriori successi nel campo della ricerca e della tecnologia”.
La certificazione ISS rappresenta un traguardo fondamentale per il laboratorio Anti-Covid, che in questi mesi di attività nei locali del BRIT – tramite la Ripartizione Trasferimento Tecnologico della Area della Terza Missione dell’Università di Catania – ha effettuato centinaia di test per aziende, Onlus e altre realtà territoriali, compresi istituti penitenziari, di tutta Italia. Le analisi effettuate dal team di lavoro sono servite a verificare la capacità batterio filtrante, la traspirabilità e il carico biologico (condizioni necessarie per ottenere un’eventuale certificazione da parte dell’Iss) o come analisi suppletive per individuare mascherine ad uso sociale con elevati parametri di efficienza filtrante.