Il Codacons ha lanciato dalla Sicilia una campagna contro il voucher, strumento introdotto dal governo per rimborsare coloro che avevano già sostenuto una spesa per acquistare un viaggio, un concerto, e che a causa dell’emergenza sanitaria, non hanno potuto usufruire del servizio richiesto, vedendosi annullare quanto programmato.
Il governo, infatti, tramite il Decreto Cura Italia e il Decreto Rilancio, ha previsto il voucher come forma di rimborso nel settore del turismo, degli spettacoli e dello sport. Coloro che per esempio hanno acquistato uno spettacolo, un viaggio, possono ottenere un voucher della durata di un anno di eguale valore rispetto alla spesa sostenuta e che sostituisce l’indennizzo a causa dell’annullamento per il lockdown.
Anche se molti sono i dubbi a riguardo. Nel caso di biglietto aereo o palestra, per esempio, è fattibile utilizzare il voucher per raggiungere un’altra meta nel caso di un viaggio, o di un’altra disciplina nella stessa palestra nel caso dello sport. Tuttavia, la questione cambia per un concerto. Se questo non venisse replicato, si dovrebbe usare il voucher per acquistare un biglietto per un altro spettacolo, il cui acquisto verrebbe fatto solo per non perdere il voucher più che per reale gradimento di ciò a cui si assiste.
Probabilmente la ratio di questa iniziativa da parte del Governo si deve al fatto che la grande mole di rimborsi che le aziende dovrebbero concedere rischierebbe di metterle in ulteriore difficoltà, col rischio di farle fallire e chiudere.
Tuttavia, secondo il Codacons “chi ha acquistato un biglietto per un evento che non sarà replicato o chi, per paura del contagio deciderà di non partire più o di non frequentare palestre e piscine, ha diritto alla restituzione di quanto pagato, al pari di chi magari cambierà residenza e non potrà più usufruire dei servizi acquistati, o di chi semplicemente necessita di liquidità – spiega da Catania il segretario nazionale Francesco Tanasi -. Il governo, attraverso bonus, sgravi fiscali e altre misure ha già pensato a sostenere le piccole imprese danneggiate dal coronavirus, che non possono certo essere finanziate a spese dei cittadini”.
Infatti, il Codacons, ha già messo online sulla propria pagina web, i moduli per gli utenti che non intendono accettare il voucher come rimborso ma che vorrebbero il rimborso di quanto pagato.