Ci sono scene, film che hanno segnato per sempre la nostra infanzia. Ciascuno di noi ricorda quei film che ci hanno accompagnato nel nostro percorso di crescita e ogni generazione ha i “suoi” film: vediamo quelli che hanno segnato la generazione chiamata Millennials.
Un film non è mai soltanto una successione di scene, personaggi e musiche; dietro allo schermo si nasconde molto di più. I film sono l’espressione di culture, idee, sogni; guardare un film significa dialogare con i personaggi e osservarne le caratteristiche, è un viaggio coinvolgente dove è possibile scoprire aspetti diversi del mondo e di sé.
Quando si parla di film non si può tralasciare il fatto che indubbiamente la fruizione “classica” dei film stessi è cambiata negli anni. Tutto questo per merito – o colpa – delle ormai non più emergenti ma super affermate piattaforme di streaming online, che hanno portato il cinema nelle case, nei computer e negli smartphone di ciascuno di noi. Ma il cinema sta morendo o ha ancora una lunga vita davanti a sé? Le risposte possono essere le più diverse, non si sa ancora quali saranno le sorti del cinema, sta di fatto che anche questa industria deve affrontare cambiamenti naturali, magari determinanti per la sopravvivenza. Merito però delle piattaforme di streaming online è quello di averci riconsegnato quei film che avevamo messo nel cassetto, quelle scene che ci avevano segnato da adolescenti e che riguardandole ci fanno rivivere delle sensazioni che ci sembravano dimenticate.
Ognuno di noi conserva tra i propri ricordi quei film che hanno segnato in modo particolare la propria vita. Ci sono alcuni film che hanno segnato la nostra generazione, i Millennials. Siamo quelli cresciuti con i film d’animazione, quelli traumatizzati dalla morte di Mufasa ne Il Re Leone. I nati tra gli anni ottanta e la metà degli anni novanta sono anche coloro che sono cresciuti con alcune delle più famose saghe cinematografiche come Harry Potter o Il Signore degli Anelli; o ancora amiamo i grandi colossal come Titanic, siamo cresciuti con film come Saw, American Pie, Edward Mani di Forbice e Mamma ho perso l’aereo.
I Millennials non sono soltanto consumatori di film, ne sono anche i protagonisti. Ogni generazione ama raccontarsi e così tanti film hanno contribuito a plasmare questa generazione in particolare e a delinearne le caratteristiche. Prendiamo ad esempio un film come Mean Girls, film del 2004 con Lindsay Lohan che disegna questa generazione nella sua fase adolescenziale, tra lotte di potere per la popolarità a scuola, ipocrisia e vanità. Una pellicola più recente, Ladybird del 2017 con protagonista Saoirse Ronan, racconta la generazione dei Millennials nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la voglia di distinguersi, di fare esperienza e uscire dai confini di ciò che è familiare. Spesso la generazione dei Millennials viene dipinta come una generazione perduta, ma non bisogna cadere nell’errore di confinare tutta una generazione entro stereotipi e farsene sfuggire tutti gli aspetti e le complessità. Il cinema riesce nell’operazione di dare dignità alle storie delle generazioni, dà la possibilità di raccontarne i diversi aspetti, non soltanto quelli negativi.
L’anno scorso la Brooklyn Academy of Music ha dedicato un’intera rassegna – intitolata We Can’t Even – ai film che hanno ritratto questa generazione spesso accusata di essere pigra, narcisista, ossessionata dagli smartphone ma in realtà molto più complessa di così. Tra i film presentati, oltre ai già citati Mean Girls e Ladybird, titoli come The Social Network, The Bling Ring e molti altri. Ogni generazione è fonte di storie sempre nuove e diverse, e i Millennials non sono da meno.
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