Finalmente è arrivata la tanto chiacchierata app Immuni. È passato più di un mese da quando si cominciato a parlare della creazione di un’app in grado di rintracciare tutte le persone che sono entrate in contatto con soggetti risultati positivi al tampone. Il parere degli esperti era che, oltre alle classiche “interviste”, occorresse infatti lo sviluppo di un’applicazione, scaricabile sia sui dispositivi iOS che sui dispositivi Android, allo scopo di limitare la circolazione del contagio e sottoporre all’isolamento domiciliare le persone esposte al virus.
L’applicazione scelta dal governo italiano mediante un apposito bando era proprio “Immuni“. Si tratta di un software creato da una prestigiosa società milanese denominata Bending Spoons che ha alle spalle diverse pubblicazioni sugli store di distribuzione più importanti. Secondo quanto afferma il viceministro alla salute Paolo Sileri a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24: “L’app Immuni sarà disponibile tra 10-15 giorni, per i primi di giugno”.
Il ministero dell’innovazione, intanto, ha pubblicato sulla nota piattaforma Github il codice sorgente dell’applicativo al fine di riscontrare tutti gli eventuali problemi e velocizzare il rilascio. Nei prossimi giorni dovrebbero iniziare le prime sperimentazioni in tre regioni italiane, nello specifico si tratta di Abruzzo, Liguria e Puglia.
Come funziona l’applicazione “Immuni”?
La caratteristica principale di questa applicazione è l’adozione della Bluetooth Low Energy in sostituzione della classica geolocalizzazione (GPS). Pertanto non verranno collezionati i dati relativi alla posizione, bensì soltanto i contatti avvenuti con altre persone nel raggio di pochi metri e con una esposizione di almeno 15 minuti. Quando la persona riceverà la notizia di positività, dovrà avere cura di inserire sulla piattaforma un apposito codice che permetterà di scovare le persone con cui è stato in contatto nei 14 giorni precedenti. A tali soggetti verrà inviata una notifica che li avviserà di questo contatto.