Il concorso scuola 2020 è di certo uno dei temi più caldi del periodo: sembra infatti che l'attuale situazione stia portando ad uno sblocco delle procedure.
Tra le grandi attese nel corso di quest’anno rientra sicuramente il concorso scuola 2020. Si tratta infatti di un discorso rimandato a lungo nel corso degli ultimi anni, e che coinvolge molte persone tra coloro che sono già in attesa da tempo e i neolaureati con l’obiettivo di intraprendere il mestiere dell’insegnamento. Di seguito le ultime novità in merito.
Nelle ultime ore sono risaltate delle novità, soprattutto per quanto riguarda il concorso straordinario. Si tratta di quello che permetterebbe l’assunzione di personale con almeno tre anni di servizio alle spalle entro certe date definite dal bando, e almeno una delle annualità svolta per la classe di concorso di partecipazione.
Per quanto riguarda il concorso straordinario, potrebbero tuttavia esserci cambiamenti per quanto riguarda la selezione. Sono infatti in corso riunioni riguardanti possibili emendamenti del decreto scuola 2020 e il concorso straordinario è il primo punto interessato. Si prospettano due possibilità: quella di svolgere una prova di accesso computer-based da sedi decentrate nella propria regione o quella di effettuare la selezione tramite valutazione dei titoli. Il problema è legato alla necessità di contenere l’indice di contagio in questo periodo, il quale impedirebbe assembramenti e spostamenti di persone. Tuttavia, la valutazione per titoli potrebbe rivelarsi insufficiente per verificare i requisiti.
Altra novità legata alla questione concorso scuola riguarda l’aumento del numero dei posti banditi. Con il nuovo decreto si è infatti stabilito un incremento di 16mila posizioni da suddividere tra la fascia ordinaria e straordinaria. Di fatto quindi, i due concorsi in totale prevederebbe un importante incremento. Il conto finale dei posti, sommando ordinari e straordinari, ammonterebbe quindi a circa 78mila posizioni disponibili.
Nella giornata odierna sono anche state effettuate delle stabilizzazioni per alcuni insegnanti precari. Il provvedimento ha coinvolto nello specifico 4.500 docenti, i quali sono stati immessi in ruolo a seguito al personale che ha lasciato l’incarico con Quota 100.
I posti disponibili erano in realtà 6.500 ma lo stesso ministro Azzolina ha specificato che non erano presenti “abbastanza profili da assumere dalle graduatorie in corso di validità”. Il ministro ha anche approfittato del risultato per sottolineare la necessità di bandire concorsi che possano creare nuove graduatorie da cui attingere.
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