Dopo aver promosso una mozione di solidarietà e sostegno che è stata approvata dal Senato accademico ai primi di marzo, il rettore Francesco Priolo riporta l’attenzione sulla vicenda dello studente iscritto alla laurea magistrale Erasmus Mundus “Gemma” in Women’s and Gender Studies dell’Università di Bologna, arrestato dalle autorità egiziane con l’accusa di incitare alla protesta e di sostenere il terrorismo tramite i social media.
“Lo studente Patrick Zaky è ancora in stato di fermo in una prigione per detenuti politici del Cairo, dai primi di febbraio, le udienze che potrebbero decidere su una sua eventuale scarcerazione vengono rinviate di volta in volta, né la situazione emergenziale dovuta alla pandemia è riuscita ad accelerare i tempi. Al contrario, dati i rischi che si vivono nelle prigioni, questa situazione potrebbe compromettere irrimediabilmente anche le sue condizioni di salute. Per questo rinnoviamo il nostro sostegno alla richiesta dell’Università di Bologna, affinché Zaky venga immediatamente rilasciato”.
“Facciamo nuovamente appello al governo nazionale e alle istituzioni dell’Unione europea affinché intercedano costantemente con le autorità egiziane – afferma il rettore –. L’incolumità e i diritti fondamentali del giovane studente non devono essere in alcun modo violati, la sua salute dev’essere inoltre garantita in un momento di enorme rischio come quello che stiamo attraversando, si percorra ogni possibile strada per far sì che Patrick possa tornare nel più breve tempo possibile agli studi nella sua comunità universitaria”.