Ora che la seconda settimana della "Fase 2" volge al suo termine, un nuovo decreto amplia le misure di apertura già varate. Tra questi ampliamenti, c'è anche quello di riaprire le frontiere italiane.
La prima parte della tanto agognata “Fase 2” ha già raggiunto il suo termine. Con l’avvicinarsi della scadenza del 18 maggio, l’Italia ha atteso nelle ultime ore un nuovo intervento da parte del Governo, un nuovo DPCM che modifica ulteriormente le prime misure di riapertura già messe in atto in queste ultime due settimane.
Il decreto è stato approvato nella notte, e sono state confermate le misure che circolavano già nelle precedenti bozze. E se già si prevede una maggiore libertà di movimento entro la propria regione (ma non ancora fuori da essa, bisognerà aspettare il prossimo 3 giugno), adesso si comincia a parlare di una possibile riapertura delle frontiere italiane.
Infatti, se questa modifica verrà varata nelle prossime ore, per chi entra in Italia dal 3 giugno in poi, non vi sarà più l’obbligo di quarantena. Questa modifica, per ora applicabile solo ai paesi dell’Unione Europea e a quelli dell’area Schengen (compresi Monaco e la Svizzera), potrebbe essere ampliata a tutto il resto del mondo dopo la metà del prossimo mese, a partire dal 15 giugno.
Questa possibilità di riapertura verrà supervisionata attentamente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Sarà infatti effettuata una mappatura di tutto il territorio europeo, volto a segnalare le aree particolarmente colpite dal contagio da Coronavirus e, di conseguenza, a bloccarne il flusso di viaggiatori per evitare l’espandersi della pandemia finora quasi del tutto sotto controllo.
Sono dunque momenti di grande trepidazione per l’Italia e per il futuro dell’economia legata al turismo: una riapertura tale potrebbe risollevare un paese temporaneamente messo in ginocchio da un nemico invisibile.
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