L’emergenza sanitaria che ha investito il nostro paese ha provocato la chiusura immediata delle scuole con ripercussioni soprattutto per gli studenti degli ultimi anni alle prese con la preparazione dell’esame di maturità. Proprio riguardo la questione dell’esame di stato si espressa ieri a l’ANSA la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la quale ha ribadito l’impegno nella salvaguardia dei test finali.
“L’Italia è, non a caso, tra i Paesi, in Europa, che hanno deciso di mantenerli e di non annullarli – ha dichiarato Azzolina –. Anche per questo, come ho già detto, auspico davvero che ci sia la possibilità, come anche tanti ragazzi ci stanno chiedendo, di svolgere almeno l’orale in presenza. Ovviamente nelle giuste condizioni di sicurezza per la salute di tutti“.
Il calendario fissava al 17 giugno la prima prova scritta (italiano) e quindi l’esame di Stato in forma orale si terrà molto probabilmente a partire da quella data, o almeno questo è l’obiettivo del ministero. L’esame si svolgerà dal vivo e nella stessa scuola in cui si sono seguite le lezioni prima della sua chiusura.
Sarà presente un numero ristretto di persone per la salvaguardia della salute di tutti: i commissari, il maturando interrogato e al massimo altre due-tre persone. La commissione sarà formata da tutti i sei membri interni e dal solo presidente esterno. Entro il 30 aprile dovranno essere designati i commissari interni da parte dei consigli di classe e la pubblicazione degli elenchi regionali dei presidenti da parte degli uffici scolastici regionali deve avvenire entro il 21 maggio.
Si discute ancora invece sul punteggio da attribuire ai maturandi. Le ipotesi al vaglio sarebbero due: 40 punti ai crediti e 60 punti al colloquio, come da normativa attuale, ma con i 60 punti scaturiti solo dal colloquio orale; oppure 50 punti ai crediti e 50 al colloquio.