Scuola: sono molti i docenti che, in questi giorni, si stanno rivolgendo direttamente alla ministra Azzolina per trovare una soluzione alla condizione in cui versano moltissimi precari, a seguito della decisione per quest’anno di non riaprire le graduatorie. LiveUnict ha pubblicato, qualche giorno fa, la lettera di una docente che, a seguito di una mail da parte di uno studente, fa appello alla ministra, evidenziando le problematiche legate alla vicenda.
Anche Ansa ha pubblicato la lettera di una docente, la professoressa Beatrice Nuti, per la Fondazione Benvenuti in Italia, che si è rivolta alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e alla viceministra, Anna Ascani. Sulla stessa scia della collega, la docente mette sul piatto quelli che sono gli attuali problemi della scuola in Italia e dei suoi insegnanti. Di seguito, uno stralcio della lettera:
“La sospensione delle attività scolastiche in aula ha richiesto ai docenti di tutti i gradi e di tutti i tipi di contrattualizzazione – di ruolo e precari – un grande sforzo per garantire la continuità didattica tramite i mezzi telematici, cercando di non lasciare indietro nessuno. Ai docenti è stato richiesto, a proprie spese e in tempi brevissimi, di munirsi di apparecchi, connessione internet e di imparare a usare le piattaforme per la didattica a distanza (DAD): prestazioni e equipaggiamento non previsti nel contratto nazionale. (…) Eppure i docenti hanno risposto con responsabilità e hanno messo in campo un grande sforzo collettivo per ‘digitalizzare’ la scuola in poche settimane attraverso una didattica definita, nelle parole della Ministra, ‘non opzionale’.
È, quindi, ancora più forte la frustrazione che nasce dalla decisione, contenuta nel decreto legge, di non riaprire le graduatorie di terza fascia per le supplenze, adducendo la motivazione che il Ministero non sarebbe capace di informatizzare la procedura di raccolta delle domande, secondo la spiegazione fornita in conferenza stampa da lei stessa, On. Azzolina. È davvero stridente il contrasto tra ciò che si chiede ai docenti (informatizzare la scuola e la didattica!) e ciò che il Ministero non è capace di garantire (informatizzare una procedura burocratica)! Eppure si tratta di una decisione che comporterà una gravissima penalizzazione nei confronti degli aspiranti supplenti che, a tre anni dall’ultima apertura delle graduatorie di terza fascia, vedranno rimandata ancora la possibilità di iscriversi per la prima volta, o se già iscritti, di aggiornare il punteggio.
Com’è noto, la riapertura delle graduatorie di terza fascia è stata ratificata dal decreto legge 126 del 2019, il quale ha anche ampliato i criteri per le nuove iscrizioni. A differenze della precedente riapertura, è stato richiesto agli aspiranti supplenti non solo il possesso della «laurea magistrale o a ciclo unico» ma congiuntamente anche i ’24 crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche’. Tali crediti, necessari per gli aspiranti docenti di tutte le discipline, sono stati, nella maggior parte dei casi, acquisiti tramite percorsi post lauream con elevati costi. Anche molti di coloro che erano già iscritti alle graduatorie, in occasione del loro aggiornamento annunciato dal Ministero, hanno sostenuto corsi di aggiornamento e perfezionamento con elevati costi in denaro e in impegno, con il fine di arricchire i propri titoli e il proprio punteggio.
Vi chiediamo quindi di non tradire l’annunciata riapertura delle graduatorie di terza fascia prevista nei prossimi mesi, per non penalizzare gli aspiranti docenti ma anche per non lasciare le scuole sfornite di supplenti. Infatti, i dati diffusi dai sindacati parlano per l’anno scolastico 2019/20 di oltre 200.000 supplenze di cui 20.000 tramite MAD, un sistema quest’ultimo scarsamente regolamentato che crea molta confusione burocratica per le segreterie delle scuole. Il nuovo anno scolastico, con i concorsi di reclutamento che si avviano presumibilmente a slittare a causa dell’emergenza sanitaria – concorsi annunciati dalla legge 107/2015, disciplinati più volte a partire dal 2017 e previsti a partire dal 2018 con cadenza biennale e, ad oggi, ancora da bandire! – e a seguito dei nuovi pensionamenti, la richiesta di supplenti sarà ragionevolmente non minore.
Si mantenga quindi l’annuncio di riaprire le graduatorie di terza fascia attraverso uno sforzo di digitalizzazione coerente a quello richiesto ai docenti! Per consentire a migliaia di docenti di mettersi a disposizione delle scuole e degli studenti!”.