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Coronavirus, ancora furti al Policlinico di Palermo: rubate attrezzature anti Covid-19

L'emergenza socio-economico-sanitaria vissuta a livello globale non ferma i ladri. Pare anzi che la chiusura degli esercizi commerciali, tra cui negozi, aziende, ristoranti, abbia incentivato i ladri del palermitano.

Anche Palermo si trova, in queste ore, a dover gestire l’emergenza Coronavirus. Nella città capoluogo dell’Isola, si registrano finora 52 casi positivi. Mentre medici e infermieri impegnano tutti i loro sforzi per fronteggiare la situazione d’emergenza, c’è chi pensa d’approfittarne per sottrarre dagli armadietti del personale sanitario portafogli, orologi e tutto ciò che abbia valore. L’ondata di furti, arrivati a quota quattro, è avvenuta negli scorsi giorni al Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, meta prediletta per le scorribande da parte di una banda di ladri che, a quanto pare, sapeva bene e dove andare a colpire.

La refurtiva dei ladri non vanta solo il contenuto degli armadietti posti negli spogliatoi dei vari reparti: ad essere sottratti sono state anche preziose attrezzature utili per la diagnostica delle malattie trasmissibili. Approfittando dunque dell’emergenza Coronavirus, i ladri si sono intrufolati all’Istituto di Igiene, centro di riferimento regionale per la diagnostica del Coronavirus, e qui hanno sottratto alcune attrezzature dai laboratori.

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A indagare sull’ondata di furti avvenuti al Policlinico Giaccone, ci sono carabinieri e polizia che però, non sono ancora riusciti a individuare nessuno dei malfattori.  L’ipotesi ben accreditata è che i ladri conoscessero bene l’ambiente oggetto delle rapine ed erano consapevoli di poter agire indisturbati, in alcuni reparti dell’azienda ospedaliera palermitana. Dopo la prima settimana in cui sembrava che la criminalità diffusa avesse deciso di rimanere in casa per scongiurare il contagio (due rapine e un furto in sette giorni), da lunedì bande di ladri sono tornate “sul campo”: oltre ai quattro furti al policlinico, sono finiti nel mirino una scuola, una palestra, un centro benessere, un’azienda che produce imballaggi e una decina di automobili scassinate e ripulite nei parcheggi in zona Politeama-Libertà.