La somiglianza del Coronavirus con l'influenza può confondere molte persone: ecco dunque quali sono i sintomi del Covid-19.
In questi giorni abbiamo sentito più volte le raccomandazioni da parte del Governo e del Ministero della Salute per evitare la diffusione del Coronavirus e cercare di contenere il più possibile l’emergenza sanitaria in corso. Tra queste raccomandazioni è presente anche quella di evitare di recarsi in ospedale qualora si potrebbe aver contratto il virus. Ma la domanda che si fanno in molti è: quali sono i sintomi del Coronavirus? La confusione è tanta, soprattutto considerando la somiglianza del Covid 19 con l’influenza. Ecco quindi le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui sintomi da Coronavirus.
Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute e dall’OMS, i sintomi principali del Coronavirus sono febbre, stanchezza e tosse secca. Questi sono i primi campanelli d’allarme che si manifestano nei pazienti contagiati dal Covid 19.
Inoltre, alcune persone possono riscontrare dolori muscolari o un generale indolenzimento, congestione nasale e naso che cola. Altri segnali comuni nei pazienti sono mal di gola e diarrea e tutte questi indizi di possibile contagio si manifestano gradualmente.
In caso di aggravamento, il Coronavirus può causare nel paziente polmonite, sindrome respiratoria acuta grave e insufficienza renale. In una delle condizioni elencate, il Covid-19 metterebbe in pericolo la vita del paziente e arrivando anche ad essere letale.
Tuttavia questi rischi non riguardano tutta la popolazione. Secondo quanto riportato, in alcune persone contagiate non si manifesta alcun sintomo oppure il tutto si manifesta in forma lieve. Infatti, solo 1 persona su 5 si aggrava al punto da manifestare le difficoltà respiratorie e da rendere necessario il ricovero. Non risulta che i bambini siano particolarmente sensibili al virus, ma anche per loro è necessario attuare le adeguate misure di prevenzione.
Coloro che corrono i rischi maggiori sono le persone anziane e quelle con patologie quali ipertensione, diabete, problemi cardiaci. Sono compresi tra le categorie prevalentemente a rischio Coronavirus i pazienti immunodepressi, sia per patologie congenite che acquisite, o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati.
In caso di manifestazione dei sintomi indicati e del conseguente dubbio di contrazione del virus, si deve rimanere a casa e non recarsi al pronto soccorso o negli studi medici. Bisogna infatti chiamare il proprio medico di famiglia, pediatra o la guardia medica, oppure rivolgersi a uno dei numeri verdi regionali. Saranno poi le persone indicate a fornire le informazioni su come agire e sulla verifica di un effettivo contagio.
Nel caso di dubbio di contagio, è inoltre utile sapere che il periodo di incubazione del virus va dai 2 a un massimo di 14 giorni. Per ulteriori e più dettagliate informazioni si può consultare il sito del Ministero della Salute e dell’OMS.
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