Cโรจ ancora molta confusione su come organizzare la didattica nelle aule ormai vuote. La chiusura delle scuole ha colto di sorpresa la scuola in sรฉ, anche se il decreto parla chiaro. Ci si chiede come si farร ad andare avanti con i programmi, con le interrogazioni e i compiti in classe. Il cerotto momentaneo sembra essere quello consigliato dallo stesso decreto, cioรจ la didattica online attraverso lโuso di piattaforme dedicate. Tuttavia, sono ancora pochi i docenti e le scuole che sono riusciti ad adeguarsi alla novitร .
Nel frattempo tutto continua a scorrere, direbbero gli eraclitei. Cโรจ chi sperimenta nuovi modi, sotto forma di compiti per casa, per combattere la paura e lโansia di un possibile contagio da Coronavirus. Cosรฌ, ieri mattina gli studenti di quarto ginnasio di una classe del liceo classico โNicola Spedalieriโ sono stati svegliati dal buongiorno dei primi compiti da svolgere durante queste vacanze forzate. Tra questi spicca in prima riga una versione dal titolo โSchola in coronae viri temporibusโ, cioรจ โLa scuola ai tempi del Coronavirusโ.
Il prof. Nicolosi, autore dellโinsolita ma attuale versione, ha sintetizzato in modo chiaro e semplice la situazione attuale. Allo stesso tempo i suoi ragazzi diventano dei veri e propri โnominativiโ, protagonisti attivi della vicenda, ognuno con le proprie caratteristiche che lo contraddistinguono. Jason e Fabrizio sono solo un esempio: il docente immagina i suoi studenti presi dalle loro cose da fare e come passano il tempo, lontano dal suono della campanella.
Gli studenti sicuramente si aspettavano di cercare una versione sul loro libro di testo, ma senza dubbio si sono divertiti a tradurre lโesperimento del loro docente. Infatti il professore ha colto lโoccasione per dimostrare che una lingua antica (o, per alcuni, morta) come il latino รจ capace di raccontare un fatto di cronaca e di attualitร come questo e, di conseguenza, di suscitare lโinteresse dei ragazzi nei confronti di una materia che molto spesso crea qualche difficoltร .