Durante la conferenza stampa di oggi – tenutasi presso il Palazzo Centrale dell’Università di Catania in piena sicurezza, come previsto dal decreto governativo sull’emergenza sanitaria – il rettore Francesco Priolo ha annunciato il lancio del piano per la didattica a distanza, necessario a garantire lo svolgimento delle lezioni: “Il ragionamento – ha dichiarato ai giornalisti – è quello di riuscire a contenere in maniera responsabile la diffusione del virus ma allo stesso tempo conciliare un’esigenza contrastante: mantenere il diritto allo studio, permettendo quindi a tutti i nostri 40mila iscritti di continuare il proprio percorso“.
“Sia gli esami di profitto che gli esami di laurea verranno sicuramente ripresi a breve, quindi troveremo rapidamente le metodologie per fare sia gli uni sia gli altri. Non c’è nessun problema in questo senso, anche nel caso di una proroga del provvedimento“, risponde ai nostri microfoni il rettore Priolo. “Stiamo valutando al momento esattamente la metodologia, – continua – ma potranno anche essere fatti eventualmente online“. Si rassicurano perciò gli studenti, ma non sono state ancora definite le esatte modalità. “Predisporremo un nuovo calendario per poterli svolgere con modalità differenti rispetto a quelle che per il momento sono vietate, e in piena sicurezza, ma lo faremo dalla settimana successiva alla prossima“.
Si torna inoltre sui Graduation Days: “Non sono le lauree che vi meritate, ma vi daranno quel titolo che vi siete conquistati e che volete subito. Superata l’emergenza organizzeremo dei grandi momenti di festa. Li conquisteremo insieme e ove possibile cercherò di essere presente personalmente.”
Già ieri gli studenti sono stati informati sulle nuove modalità di svolgimento delle lezioni e forniti di un’apposita guida per lo streaming di queste, fornito tramite la piattaforma Microsoft Teams. I primi a sperimentare la nuova modalità d’insegnamento saranno docenti e studenti di Scienze della Formazione e del dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica che già da lunedì 9 marzo potranno usufruire del servizio. La promessa è quella di erogare quasi tutta la didattica del secondo semestre in massimo 10 giorni.
“Partiremo con un numero di insegnamenti sostanzialmente pari al 10% degli insegnamenti complessivi. Sarà il nostro test, il modo con il quale passeremo da un grande ateneo generalistico a un ateneo che eroga didattica a distanza. Mercoledì partirà un numero consistente di dipartimenti e buona parte dei corsi di studio e completeremo, riteniamo, entro la fine della settimana.” Restano esclusi solo alcuni dipartimenti che già da calendario aveva programmato l’inizio delle lezioni per giorno 16 marzo, come Scienze Politiche.
“Già sono coinvolti tutti i docenti e le strutture didattiche dei singoli dipartimenti che hanno attrezzato 300 classi e fornito le credenziali d’accesso a docenti e studenti.” – interviene anche il Direttore Generale Giovanni La Via. “Gli studenti iscritti a un determinato corso ricevono direttamente una mail con ogni informazione. Chi parte lunedì ha già tutti gli strumenti e le credenziali per seguire le lezioni.”
Sorprende la celerità dell’Ateneo nell’organizzazione e digitalizzazione delle lezioni: “Siamo stati più rapidi e più efficienti di molte università del Nord. – continua – Come Ateneo di Catania ci siamo mossi in maniera tempestiva: sin dai primi casi di contagio nel Nord abbiamo compreso che sarebbe stato un caso nazionale. Abbiamo preparato per tempo tutto ciò che sarebbe stato necessario per fornire una didattica a distanza in tempo record. ” Un’organizzazione che vede coordinati 17 dipartimenti, 2 sedi decentrate a Siracusa, Ragusa e Troina, oltre 10 corsi di studio, 1818 insegnamenti.
“Riteniamo di aver dato una risposta rapida e in tempi immediati. – prosegue il Direttore – Mercoledì il dpcm ci ha bloccati e dopo due giorni lavorativi noi siamo in grado di partire con l’erogazione della didattica a distanza. Interattività, qualità della didattica probabilmente persino migliore, ma sicuramente non potremo fare tutto: ad esempio un’esercitazione di laboratorio, ci saranno alcune tipologie di attività formative che dovremo rinviare e fare forse con formule diverse, ma di sicuro non faremo mancare agli studenti quella didattica che il nostro Ateneo si era impegnato in modo convenzionale a evocare.” La giornata di lunedì sarà di particolare importanza per capire se il sistema disposto potrà effettivamente garantire la qualità acclamata dalla dirigenza.
Speciali raccomandazioni dal Direttore agli studenti: “Un invito ai ragazzi che dovranno utilizzare questa come un’opportunità. È il meglio che possiamo fare in tempi così ridotti. Richiede anche a loro uno sforzo, nuovi strumenti, non è la didattica alla quale sono abituati. Abbiamo fornito una guida per poter fruire delle lezioni.” “È una scommessa che stiamo facendo – prosegue – confidiamo nella vostra comprensione se qualche cosa il primo giorno non funzionerà correttamente, anche se siamo abbastanza confidenti che dovrebbe andare tutto bene”.
I docenti si ritroveranno a spiegare davanti a un’aula vuota, ma “la didattica non si ferma, continua in maniera responsabile e senza panico“, conclude il rettore. Una soluzione d’emergenza, allestita in brevissimo tempo, che vuole però coinvolgere gli studenti grazie alla possibilità di intervenire in determinati momenti della lezione, attivando i propri microfoni. A tutti si ricorda però il divieto di diffusione delle videolezioni in rete: è reato perseguibile legalmente.