Nessun elemento di rilievo penale riscontrato. Questa la sentenza del Gup di Catania, Carlo Cannella, che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti dell’ex rettore Giacomo Pignataro dopo la denuncia di Lucio Maggio per la sua mancata renitegra nel ruolo di Direttore Generale dell’Università di Catania. Il procedimento penale viene quindi archiviato, dopo la sentenza del Tribunale del Lavoro poi riformata dalla Corte d’appello.
La Procura aveva già chiesto l’archiviazione, ma i legali di Maggio avevano presentato opposizione. Nel provvedimento, il Gup sottolinea di non aver riscontrato alcun elemento penale nella condotta dell’allora rettore Pignataro. Rileva il Giudice dell’udienza preliminare che il Consiglio di amministrazione dell’Università, nel rigettare la richiesta di reintegro di Lucio Maggio ha seguito le indicazioni espresse in più pareri dall’Avvocatura dello Stato. Secondo il Gup, “a fronte dell’autorevole parere dell’Avvocatura dello Stato nella sua posizione di terzietà, perseguendo interessi certamente pubblicistici a tutela della corretta applicazione della legge e non certamente interessi particolari dei privati, sarebbe stato impensabile per il rettore o per il Cda discostarsi dalle indicazioni contenute e procedere all’esecuzione della sentenza”.
Questa la motivazione data dal Gup, che ritiene, a “fronte di un parere così veemente dell’Avvocatura dello Stato non appare configurabile né l’abuso d’ufficio né la mancata esecuzione dolosa del provvedimento del giudice civile”.
“Soddisfatto per l’esito”, si dichiara il prof. Giovanni Grasso difensore dell’ex rettore di Catania, che aggiunge: “Si dimostra ancora una volta che il rettore Giacomo Pignataro ha sempre agito nel rispetto delle regole e per il perseguimento dell’interesse pubblico”.