Il disagio di numerosi siciliani residenti al di fuori dell’isola natìa è, ormai da tempo, motivo di dibattiti: non tutti i viaggiatori costanti, infatti, riuscirebbero a far fronte al costo eccessivo dei biglietti aerei. Tale problematica, da sempre nota, ha innescato una polemica rilevante durante il periodo natalizio e permesso la nascita di Aerolinee Siciliane Spa, una compagnia di volo low-cost nata a Caltagirone e gestita da privati.
Di fatto, secondo quanto emerso nelle ultime ore, la compagnia in questione avrebbe rinunciato ad ogni eventuale trattativa con la Regione: i vertici di Aerolinee Siciliane sosterrebbero che per garantire un migliore servizio ai propri clienti non sia necessario alcun supporto esterno. Questa versione, tuttavia, cozzerebbe con quella della Regione: secondo quanto indicato dagli stessi, i veri promotori della chiusura nei confronti della compagnia privata sarebbero stati proprio i vertici regionali.
“Sorprende leggere che la Aerolinee siciliane chiuda le porte alla Regione – aveva dichiarato giorni fa l’assessore regionale al turismo Manlio Messina –. Casomai è l’esatto contrario. Ci avevano chiesto un incontro ma abbiamo declinato l’offerta di un rapporto perché la Regione siciliana porterà avanti la propria iniziativa per una compagnia di volo regionale che nulla ha e nulla avrà a che vedere con altre iniziative di natura privata”.
Lo scoppio dello scontro tra i due schieramenti, dunque, avrebbe permesso la diffusione di un’importante notizia: tra i progetti della Regione, infatti, spiccherebbe la creazione di una propria compagnia di volo. Tale impegno sarebbe, almeno in maniera implicita, confermato dallo stesso Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia.
“Apprendo dalla stampa, su questo fronte – ha dichiarato il governatore – notizie di alcune iniziative da parte di privati finalizzate alla creazione di nuove compagnie aeree, anche in Sicilia. Guardiamo a tali tentativi con rispetto e attenzione. Dal canto suo, il governo regionale ha avviato, da tempo, altri contatti, senza tuttavia nasconderci le difficoltà del mercato. Ma abbiamo almeno il diritto di provarci”.