A seguito di crolli di rocce e detriti in un’area del versante ovest di Punta Majata, meglio conosciuta come “Scala dei Turchi”, e soprattutto, delle determinazioni assunte dall’Autorità di Bacino il 2 gennaio scorso, il sindaco di Realmonte (Ag) Calogero Zicari, con un’ordinanza firmata ieri, ha disposto l’interdizione all’accesso della Scala dei Turchi (Punta Majata), finalizzata alla tutela della pubblica incolumità.
La limitazione ha la durata di tre mesi che dovranno servire per attivare un tavolo tecnico in grado di effettuare uno studio più approfondito. Della questione sono già a conoscenza i vertici della Regione Siciliana, la Prefettura di Agrigento e gli uffici preposti alla tutela del territorio a cui è stata inviata l’ordinanza.
“La Scala dei Turchi di Realmonte è un bene ambientale, anzi un monumento naturale da preservare e noi abbiamo il dovere di contrastare rapidamente, e con ogni mezzo, il processo di erosione in corso”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha presieduto a Palermo la riunione tecnica sulle condizioni del sito agrigentino, tenutasi a Palazzo Orleans.
Un vertice voluto dallo stesso governatore, che ha riunito attorno ad un tavolo il sindaco Calogero Zicari, accompagnato dal capoufficio tecnico, ed il presidente dell’associazione ambientalista “Mareamico” Claudio Lombardo. Per la Regione erano presenti l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, col dirigente generale del dipartimento Beppe Battaglia, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il direttore dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il capo del Genio civile di Agrigento Salvatore La Mendola.
Tema dell’incontro sono state le condizioni in cui versa la bianca scogliera sita nel Comune agrigentino di Realmonte, soggetta a un progressivo fenomeno di erosione che, nei mesi scorsi, si è manifestato con eventi franosi riportati con ampio risalto dalla stampa nazionale. La natura geologica del sito di marna bianca lo rende particolarmente fragile rispetto agli agenti atmosferici e inadatto a una fruizione incontrollata. La pioggia e la salsedine esercitano un’azione costante che mina l’integrità dei gradoni alla base del promontorio. A questo si aggiunge il tema giuridico che nasce dal fatto che l’area sembrerebbe essere di proprietà privata, condizione che complicherebbe le possibilità di intervenire tempestivamente a tutela del sito.
“Ho richiesto di avere in tempi brevissimi – ha dichiarato al termine dell’incontro il governatore della Sicilia – una relazione sul sito da parte del Comune, del Genio civile e della Soprintendenza ai Beni culturali, per verificare quali possibili interventi andrebbe effettuati per mettere quanto più possibile in sicurezza questo meraviglioso monumento della natura che va deteriorandosi non solo per cause naturali, ma anche per il lungo e incontrollato contatto con l’uomo, specie nei mesi estivi. Gli eventuali interventi di salvaguardia, a carico della Regione, restano ovviamente subordinati alla natura giuridica della proprietà del sito. In questo senso attiverò anche il nostro Ufficio legale per chiarire finalmente ogni dubbio. Resta, invece, di competenza del sindaco l’adozione di eventuali misure finalizzate alla tutela della incolumità delle persone che dovessero avvicinarsi alla roccia. Solo successivamente si porrà il tema della gestione della Scala dei Turchi, ma la Regione su questo fronte non intende avere un ruolo. Si troverà, ne sono certo, la strada migliore”.