Scuola

Concorso scuola, sì al decreto: quando usciranno i bandi

Concorso scuola: il decreto scuola diviene, grazie all'approvazione del Senato, legge: previsti nuovi concorsi per oltre 50mila insegnanti, e non solo.

Concorso scuola


Concorso scuola: nelle scorse ore, il Senato ha espresso parere favorevole al decreto 126/2019, convertendola in legge. Ciò che moltissimi aspiranti insegnanti stavano attendendo è adesso finalmente legge: il decreto scuola permetterà nel 2020 l’assunzione di più di 50mila nuovi docenti in tutta la Penisola.

Come accennato dopo la prima approvazione alla Camera, il testo prevede l’organizzazione di nuovi concorsi per il reclutamento nelle scuole. Sarà pubblicato in Gazzetta il 28 dicembre 2019, mentre i bandi dovrebbero essere pubblicati a febbraio 2020. Si attende, in prima battuta, il concorso straordinario per la secondaria, mentre il secondo sarà quello ordinario infanzia e primaria e poi secondaria.


Concorso scuola straordinario: requisiti e prove

La legge pronta ad arginare il fenomeno del precariato all’interno delle scuole offrirà, inoltre, nuove possibilità agli insegnanti di religione cattolica: distanza di ben 16 anni dall’ultimo, infatti, si riserverebbe loro un nuovo concorso. La misura non dimenticherebbe, poi, i vincitori dei concorsi degli scorsi anni. Questi ultimi, da anni iscritti nelle Graduatorie a Esaurimento (GAE) ed in attesa di essere immessi in ruolo, potrebbero ora chiedere di essere assunti anche in regioni diverse da quelle della propria graduatoria.

Infine, con l’obiettivo di fornire loro una più concreta possibilità di assunzione, è riservata ai vincitori e gli idonei del concorso bandito nel 2016 la possibilità di iscriversi  finalmente  nelle graduatorie di merito ad esaurimento costituite in occasione del concorso straordinario del 2018.

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Concorso scuola ordinario: requisiti e prove

Si esplicita i nuovi docenti assunti saranno obbligati a insegnare nella stessa scuola per almeno 5 anni mentre, anche per l’anno scolastico 2019/2020, ai diplomati magistrali destinatari di sentenze che comportano la decadenza dal ruolo, sarà garantita la permanenza in servizio sino al termine delle attività didattiche.

Il decreto scuola, tuttavia, non sarebbe volto esclusivamente alla messa a punto di nuovi concorsi scolastici ma apparirebbe pronto ad apportare numerosi altri cambiamenti. Tra le novità, si leggerebbe della volontà di internalizzare  i servizi di pulizia ed ausiliari negli istituti di ogni ordine e grado, assumere all’interno degli Enti pubblici di ricerca e di accrescere la durata dell”Abilitazione Scientifica Nazionale, da 6 a 9 anni.