Il personale dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, in collaborazione con alcuni pescatori di Lampedusa ha accertato la presenza di una specie “aliena” di granchio in acque sicule. Si tratta del granchio blu del Mar Rosso – nome scientifico Portunus segnis – comunemente noto come “granchio blu” per il caratteristico colore bruno o verdastro del carpace, con macchie biancastre diffuse e bordi scuri.
Entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, durante quel processo conosciuto tecnicamente come migrazione Lessepsiana, il granchio blu del Mar Rosso è una specie altamente invasiva, capace di sopportare elevate escursioni termiche e caratterizzata da un altissimo potenziale riproduttivo. Un granchio molto aggressivo ed un vorace predatore di pesci, molluschi e crostacei. Può raggiungere grandi dimensioni e colonizzare i mari sino a 60 metri di profondità.
Recentemente è esploso demograficamente nel sud della Tunisia, con ingenti impatti sulle risorse ittiche e sulle attività di pesca locali. Unico aspetto positivo è quello alimentare: la specie ha carni molto apprezzate e costituisce una nuova risorsa di elevato valore commerciale.
L’allarme è stato lanciato dall’Ispra, ente pubblico di ricerca italiana, che ha ricevuto le immagini dei granchi blu e ha validato l’identificazione. Nuove osservazioni sono state realizzate da subacquei, presto attenzioni da Italia-Malta HARMONY e da Legambiente. Ispra invita le categorie maggiormente interessate, come pescatori professionali e sportivi, subacquei, consumatori e chiunque catturi o avvisti un granchio blu a fotografare l’esemplare e segnalare l’osservazione all’indirizzo alien@isprambiente.it o tramite il gruppo Facebook “Oddfish”.