Essere studente significa condurre una vita particolarmente piena: dalle lezioni alle uscite con i colleghi, passando per feste, lavori saltuari o meno, fino alle temutissime sessioni d’esame. Spesso e volentieri, tutte queste attività vanno a scontrarsi con le normali fasi di sonno previste per recuperare le energie e ricominciare con una nuova giornata. Il che, dona agli studenti peggiori abilità cognitive, cambi d’umore e particolari aumenti nel livello d’ansia.
Eppure, non ci vorrebbe così tanto per star meglio. In realtà, in media basterebbero solamente 43 minuti in più a notte. Questi sono i risultati ottenuti dalla dottoressa Anne-Marie Chang, professoressa di salute bio-sperimentale che ha guidato lo studio, effettuato su 53 studenti.
“Dormire di più, soprattutto se non lo si fa abbastanza, può portare a cambiamenti fisiologici“, ha dichiarato la dottoressa Chang su PennState News, raccontando come, monitorando gli studenti dopo averli fatti dormire un’ora in più, “abbiamo trovato che la pressione sanguigna sistolica era ridotta di ben sette punti. I risultati non solo sono statisticamente significativi ma hanno anche un’importanza clinica: sette punti è infatti un bel cambiamento in meglio”.
“Penso che questo possa estendersi ben oltre chi ha partecipato al nostro studio. Altre persone, spero, vedranno quanto dormire può avere un effetto visibile sulla loro salute”, ha concluso la dottoressa, auspicandosi quindi di vedere più risultati positivi diffondersi. Dunque, perché aspettare? Qualsiasi momento è quello migliore per provare questa teoria… O, al massimo, per riposarsi tra una sessione pesante di studio e l’altra.